La Direzione Distrettuale Antimafia, oggi, 3 ottobre 2016, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli nei confronti di quattro indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di omicidio con l’aggravante delle finalità mafiose e favoreggiamento personale.
In particolare, per due degli indagati, entrambi detenuti, Luciano Mazzarella e Luciano Barattolo, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri due sono stati disposti gli arresti domiciliari.
A Luciano Mazzarella e Luciano Barattolo è contestato l’omicidio di Andrea Ottaviano, avvenuto l’11 giugno 2011, alle altre due indagate il reato di favoreggiamento personale per aver occultato le tracce del delitto subito dopo l’esecuzione dello stesso ed aver reso false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria.
Tutto interno alla famiglia l’omicidio di Andrea Ottaviano che diventato il boss di Forcella sbarrava la strada al ritorno di Luciano Mazzarella. Ciò non poteva essere e di conseguenza l’efferato omicidio. La ricostruzione della vicenda, si legge nell’ordinanza, è stata possibile grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, riscontrate dagli elementi acquisiti nell’immediatezza dei fatti.

Mario Laporta
L’omicidio ebbe a maturare nell’ambito delle logiche interne al clan Mazzarella, ovvero come conseguenza dei dissapori ormai insuperabili tra Luciano Mazzarella e il cugino Andrea Ottaviano, entrambi aspiranti a gestire le estorsioni alla “Duchesca” e “Forcella”. Infatti, Mazzarella, tornato sulla scena criminale a seguito della sua scarcerazione, aspirava a riguadagnare la posizione detenuta prima di essere arrestato e dovette, perciò, fare i conti con Ottaviano, divenuto nel frattempo, “responsabile” del mercato della Maddalena, succedendo il fratello Paolo nel ruolo di reggente del clan.
Ottaviano colpito da più colpi di pistola per mano di Luciano Mazzarella nell’abitazione in uso a Mariarca Riera, moglie di Salvatore Barile, altro cugino di Luciano Mazzrella ed Andrea Ottaviano, dove era stato accompagnato da Luciano Barattolo su ordine di Luciano Mazzarella. La vittima, già ferita, dopo essere fuggita in strada era stata raggiunta e colpita ancora una volta da altri colpi di pistola.
Quanto alle altre due indagate poste agli arresti domiciliari, Mariarca Riera e Luisa Mazzarella, esse hanno fornito un reiterato ed efficace aiuto a sviare le indagini, adoperandosi anche a ripulire la scena del crimine dalle copiose tracce di sangue lasciate dalla vittima nell’appartamento e sul pianerottolo del palazzo, al fine di evitare ogni collegamento tra il delitto e Luciano Mazzarella.