L’ex cinodromo di Napoli sede di riti satanici

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Riti satanici nell’ex cinodromo di Napoli: a denunciare il fatto alcuni residenti della zona che, di notte, avrebbero notato all’interno di quello che una volta era il cinodromo strani rituali effettuati da gruppi di individui per lo più adulti.

La vicinanza del sito con noti istituti scolastici superiori della zona preoccupa e non poco i cittadini che temono influenze negative sui ragazzi da parte di pseudo discepoli di entità malefiche. Un dato che non va sottovalutato: più volte in Italia sette sataniche si sono macchiate di atroci omicidi plagiando e costringendo, in alcuni casi, con la forza giovanissimi a compiere atti inconsulti in nome di una folle fede. Perché qui di follia e violenza gratuita si parla: la società è fortemente responsabile col cinismo che ormai ne contraddistingue i ritmi produttivi dell’alienazione sociale che isola i ragazzi esponendoli alle facili lusinghe della strada e di modelli comportamentali perversi e infantili al tempo stesso.

lex-cinodromo-luogo-dei-riti-sataniciL’autorità ecclesiastica al momento analizza con estrema attenzione certi episodi. Come sempre, occorre procedere con cautela quando ci si trova ad affrontare questioni delicatissime per non creare allarmismi e stuzzicare la fantasia di psicopatici o mitomani.

Ma la tensione nella zona resta alta tra i residenti che chiedono maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, specie all’imbrunire e in occasione del weekend. Il sito confina infatti in Viale Giochi del Mediterraneo,  arteria storicamente teatro di rapine, furti d’auto e prostituzione. A complicare poi una già complessa vicenda la curiosità innata negli adolescenti, la voglia dei giovanissimi di trasgredire distinguendosi così dal gruppo.

 

avv-loredana-gargiulo“In qualità di legale – ha commentato Loredana Gargiulo, toga impegnata da sempre nel sociale – vorrei far comprendere ai nostri ragazzi la gravità delle conseguenze che possono scaturire da quello che all’inizio può sembrare un gioco ma che inesorabilmente può trasformarsi in tragedia. Spesso certi abietti rituali comportano violenze sessuali, sequestri di persona, circonvenzione di incapaci se i soggetti presi di mira risultano affetti da deficit psico- cognitivi. Reati penali gravissimi che possono compromettere definitivamente una giovane esistenza.

Invito i giovani a rivolgersi in caso di proposte “strane” e ambigui avvicinamenti da parte di pseudo seguaci di sette occulte ad allertare prontamente le autorità competenti al fine di prevenire il verificarsi di atroci crimini che più volte hanno colpito il nostro Paese. Non importa come si chiami Dio o a quale religione i nostri figli si avvicinino: l’importante è che  questa entità superiore parli di pace, di sani principi nel rispetto della legalità e del buon senso. Una trasgressione, per quanto forte, non vale mai una vita. A noi il compito di vigilare sui nostri ragazzi e sulla qualità delle loro scelte perché si inseriscano a pieno titolo in una società civile degna di tale appellativo”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.