Spaccio di stupefacenti nelle scuole: è allarme rosso a Napoli. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi dell’Arma in gran parte degli istituti statali superiori di Napoli si venderebbe droga, con particolare riferimento all’hashish, a sostanze sintetiche e in alcune zone alla cocaina.
Quest’ultima sarebbe ad appannaggio degli studenti della Napoli bene che per distinguersi dai coetanei meno facoltosi ostenterebbero il consumo della droga dei “ricchi”. Siamo stati avvicinati da alcune famiglie delle zone di “Bagnoli” e “Fuorigrotta” estremamente preoccupate per i rischi a cui sarebbero esposti i propri figli negli istituti scolastici della zona. “Il nostro timore – ha precisato una mamma – è che i nostri ragazzi possano vedere quello che non devono ed essere quindi esposti alle ritorsioni di balordi senza scrupoli. Chiediamo ai presidi e al corpo docente di vigilare con maggiore attenzione per contrastare energicamente un fenomeno che non fa onore all’istituzione scuola.
La salute e l’incolumità dei nostri figli sono sacre: invitiamo tutti i genitori ad allertare prontamente le forze dell’ordine al minimo segnale di pericolo in quella che invece dovrebbe essere oasi di formazione sicura per i giovani”. Parole forti che recepiamo con il rispetto dovuto ad un genitore in pena per i propri figli: per coscienza, però, dobbiamo sottolineare come le forze dell’ordine compiano servizi civetta fuori dalle scuole per identificare spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti. Inoltre in più occasioni carabinieri, polizia e guardia di finanza hanno effettuato blitz negli istituti superiori partenopei con unità cinofile alla ricerca di stupefacenti.
Questa precisazione era doverosa per chi come noi vuole dare eco alla verità e non ad una versione parziale della stessa. Purtroppo l’alienazione sociale tra i giovani è spesso figlia del solco profondo che divide chi “può” da chi “non può”: figli di papà si recano a scuola in mini car o moto potenti indossando abiti griffati mentre altri coetanei sono costretti ad affidarsi alle proprie gambe o nella migliore ipotesi al bus (quando passa) avendo grosse difficoltà persino ad acquistare i libri di testo. Ecco allora l’avvicinamento alla Mecca illusoria della camorra che cancella qualsiasi differenza sociale promettendo tutto, subito e senza fatica, ecco la fuga verso la realtà parallela e ingannevole della droga che proietta in una dimensione diversa.
Entrambe le strade inesorabilmente conducono all’autodistruzione: le istituzioni dovrebbero interessarsi con ben altra attenzione alle problematiche giovanili ma ormai si è talmente assuefatti al marciume che anima la politica che conta da ritenere quasi retorica tale affermazione. Della serie: a Napoli (e in gran parte del Paese) siamo veramente alla frutta.
Alfonso Maria Liguori