Napoli, area di guerra di camorra: posti di blocco e perquisizioni a tappeto

carabinieri bloccoPosti di blocco a tappeto effettuati stamane dalle volanti della sezione anticrimine della Questura di Napoli in via di Pozzuoli, via Diocleziano e Cavalleggeri. L’intenzione è quella di prevenire o reprimere sul nascere eventuali raid di camorra in un’area calda della città. Le voci di un’imminente scarcerazione del boss Alessandro Giannelli avrebbero infatti rinvigorito gli affiliati del gruppo che si starebbero organizzando per colpire gli storici rivali del clan di camorra D’Ausilio nella loro roccaforte a Bagnoli.

Un’azione che segnerebbe il declino definitivo delle vecchie famiglie di camorra. “Radio mala” parlerebbe di scesa in campo di alleati illustri del gruppo Giannelli di Cavalleggeri (al momento nessuna sentenza parla di clan). Gli scissionisti di Secondigliano: questa la spalla del ras Alessandro che potrebbe fare la differenza contro i D’Ausilio retti dal boss latitante Felice. Alessandro Giannelli non avrebbe in particolare digerito all’agguato ai danni del figlio minorenne scampato miracolosamente ai colpi dei killer.

Colpito ad un braccio la vittima simulò talmente bene il decesso rovinando dallo scooter al suolo da indurre i sicari a darsi rapidamente alla fuga. Area di guerra che i residenti vivono con il terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. E’ c’è di più: sembra che Giannelli possa avere mire espansionistiche nella vicina Fuorigrotta dopo il colpo subito dal ras Salvatore Zazo a cui gli inquirenti hanno sequestrato beni immobili e mobili per circa 3 milioni di euro. Una mazzata alle casse del sistema storico di Fuorigrotta che avrebbe indebolito i Zaza consentendo ai Giannelli di mirare in alto e tentare la scalata al potere nella zona. In quartieri dormitorio dove l’inoccupazione è endemica come la dispersione scolastica appare ancora poco incisiva la reazione dello Stato allo strapotere della camorra.

Il boss in certe realtà è ancora visto come esempio da emulare, ricco, rispettato e pieno di amicizie influenti in ogni settore della società. I giovani restano abbagliati da tale falso miraggio che cela invece la fine reale a cui va incontro chi vive nell’illegalità, ovvero lunga detenzione o cimitero. Questo quadro stona fortemente con quello mostrato ai media dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris che continua a parlare di città in ripresa e di mega progetti per bonificare definitivamente il territorio. Della serie: come recita una celebre melodia italiana ad oggi solo “parole, parole , parole” in una Napoli che proprio non riesce a venir fuori dal baratro dell’inciviltà e del costume camorristico.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.