Malavita scatenata a “Fuorigrotta”: furto alla tabaccheria della Cumana

cumana-1A Napoli malavita scatenata nell’area di “Fuorigrotta”. La scorsa notte è stata presa di mira la tabaccheria sita all’interno della stazione Cumana. Semplice la dinamica: i ladri, almeno due, sarebbero entrati nell’attività commerciale in piena notte praticando un buco sul tetto della struttura. Venti minuti circa sarebbero bastati per ripulire completamente la tabaccheria arrecando non pochi danni alla struttura.

Sul furto indagano i carabinieri che avrebbero identificato e ascoltato, secondo alcune indiscrezioni, un testimone del fatto. Trafugate decine di stecche di sigarette, titoli di viaggio, biglietti della lotteria Italia, gratta e vinci, oltre ad un cospicuo fondo cassa. Ennesima dimostrazione di come nella zona il sistema abbia bisogno di soldi e si muova sempre con maggiore spavalderia. Gli investigatori dei carabinieri avrebbero, in tal senso, aumentato i controlli e il lavoro di intelligence nella zona: effettuati controlli domiciliari, identificati pregiudicati e resa quasi costante la presenza di pattuglie nella zona.

Il clima resta particolarmente teso a Fuorigrotta: dopo il sequestro di oltre 3 milioni di euro al boss Salvatore Zazo, figura di primo piano nella mala del posto e primo referente del clan di camorra dei Mazzarella di San Giovanni a Teduccio, baby boss e cani sciolti starebbero cercando di fare soldi per comprare armi e tentare una guerra lampo per il controllo degli affari illeciti sul territorio. In tal senso tale manovra potrebbe trovare consensi nel boss attualmente detenuto di Cavalleggeri Alessandro Giannelli (prossimo al rilascio secondo alcune indiscrezioni).

Giannelli potrebbe creare un solo grande gruppo malavitoso reclutando giovani sbandati da tutta Fuorigrotta e sferrare un colpo decisivo agli storici rivali D’Ausilio di Bagnoli (retti dal ras latitante Felice). Una mossa che forse sotto sotto gli inquirenti temono: ecco perché negli ultimi giorni i controlli delle forze dell’ordine a Cavalleggeri sono vistosamente aumentati soprattutto all’imbrunire. Area di guerra quindi per una delle zone più martoriate di Napoli dalla camorra. I residenti vivono nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Una simili atmosfera non favorisce la formazione dei giovanissimi che tentano sempre più spesso di emulare i giovani boss. Un fenomeno a cui l’istituzione Scuola, le parrocchie e le associazioni di volontariato in sinergia con le istituzioni tentano di opporsi con certosina abnegazione giorno per giorno. Della serie: la guerra della legalità contro lo strapotere violento della camorra continua senza sosta.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
Precedente“Lili Marleen”, il nuovo singolo dei Baustelle che racconta gli attentati di Parigi
SuccessivoGragnano, Legambiente: “Il 28 ottobre la liberazione di due falchi”
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.