Arrestato a Napoli per estorsione aggravata Gennaro Formigli, pregiudicato e braccio destro del boss del Vomero Lugi Cimmino.
Formigli aveva tartassato il titolare di un garage di via Alfredo Rocco con continue richieste di denaro da versare “per gli amici detenuti dei Cimmino”. La vittima non si era persa di coraggio denunciando prontamente l’accaduto ai carabinieri.
Gli uomini della Benemerita dopo attenta indagine investigativa hanno teso una trappola al fedelissimo dei Cimmino . Lo hanno infatti atteso nascosti nel garage dell’imprenditore e al momento opportuno lo hanno tratto in arresto in flagranza di reato associandolo al carcere di Secondigliano.
Una operazione brillante resa possibile dal coraggio del proprietario del garage che non ha chinato il capo dinanzi alla prepotenza del cosiddetto sistema. Dopo l’arresto di Formigli lo scenario malavitoso del Vomero è profondamente mutato: gli inquirenti temono che nella mala collinare qualche baby boss possa approfittare del vuoto di potere creatosi per dichiarare guerra al clan Cimmino e prendere il controllo degli affari illeciti nella zona.
Le piazze di spaccio: questo il business più ambito in un’area notoriamente ricca di Napoli che attrae nella movida del weekend migliaia di giovani. C’è poi un’altra ipotesi da non sottovalutare: il centro storico di Napoli è attualmente flagellato da una delle più sanguinose faide di camorra degli ultimi anni con gruppi emergenti pronti a stringere alleanze di comodo con la cupola di Secondigliano pur di eliminare definitivamente le famiglie storiche della camorra partenopea.
Gli scissionisti potrebbero aver fiutato l’affare e investire in termini di uomini e mezzi in una guerra che li proietterebbe direttamente al comando del gotha della malavita organizzata nell’intera città.
Un piano ben articolato che si avvarrebbe della complicità del gruppo Giannelli di Cavalleggeri (retto dal boss detenuto Alessandro) e di tanti ex affiliati della Nuova Famiglia attualmente senza ingaggio a causa degli arresti e delle pesanti condanne inflitte ai vecchi capi.
Una situazione caotica simile ad una polveriera pronta ad esplodere in ogni momento. Un clima incandescente per i cittadini che avviliti continuano a subire quotidianamente le angherie di individui senza scrupoli. Si spera che l’esempio del coraggioso imprenditore del Vomero sia seguito da tante vittime del sistema ancora ostaggi della più disarmante omertà.
Alfonso Maria Liguori