“Il progetto per la creazione del Museo della Pasta è clamorosamente fuori dai finanziamenti regionali: troppe ombre, chiediamo chiarezza sui criteri di valutazione”. Così in una nota il presidente del consiglio comunale di Gragnano Aniello D’Auria. “Nelle scorse ore è stato pubblicato, infatti, il Bollettino Ufficiale della Regione Campania (Burc) – ha continuato D’Auria – e ho dovuto constatare l’esclusione dell’iniziativa del Comune di Gragnano dai progetti ammessi per la selezione e finanziamento di azioni di valorizzazione e promozione dei beni e dei siti culturali della Campania. Questo progetto era stato giudicato positivamente con un buon punteggio dalla stessa Regione negli anni scorsi, ma il tardivo parere della soprintendenza ci impedì il proseguimento.
Il progetto, visti i buoni auspici, è stato ripresentato con aggiunte e adeguamenti che avrebbero dovuto portare maggiori punteggi. Tra queste, oltre il parere positivo da parte della Soprintendenza anche un maggiore commitment in termini finanziari da parte degli investitori privati. A nulla è valso tutto ciò: la Regione Campania ha escluso il progetto del Museo della Pasta di Gragnano da ubicare in un monastero del ‘500.
A questo punto, senza nulla togliere alle altre iniziative, tra cui alcune veramente discutibili se confrontate alla nostra progettualità, non posso non chiedermi in che modo sono stati giudicati i progetti: il Museo della Pasta non ha ricevuto nemmeno il punteggio, che, sulla carta, era già acquisito grazie all’ottimo lavoro di preparazione e l’impegno di risorse impiegate dai privati. Ci sono progetti tra quelli giudicati ammissibili che non contemplano l’intervento finanziario dei privati che, da bando, garantiva un maggior punteggio.
Credo che i criteri di valutazione non siano stati in alcun modo rispettati, magari a beneficio di progetti “salernitani” e/o degli amici “avellinesi” che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, privilegia da sempre, magari presentati nel periodo di proroga a cui ci ha abituato per questi bandi. Forse, per realizzare un’opera fondamentale per lo sviluppo economico e turistico della città, a Gragnano toccherà cambiare provincia. Chiedo ai consiglieri regionali di riferimento di presentare quanto prima un’interrogazione sull’accaduto. Spero che pure il consigliere Alfonso Longobardi sposi la causa attraverso un’interrogazione anche perché più volte in diverse occasioni/passerelle ha parlato proprio della possibilità di partecipare ai bandi di finanziamenti pubblici per il rilancio del nostro territorio. E ora….?
Vogliamo risposte ed è bene fare chiarezza subito: nessuna raccomandazione, né per Gragnano né per altri, solo giustizia per ciò che merita la città della pasta. Porteremo comunque avanti il progetto, con sacrificio, facendo leva sulle nostre disponibilità per lo sviluppo, non solo del nostro territorio, ma di tutta la Regione Campania, in linea con quanto dichiarato dal Presidente della Regione in merito al recupero dei beni storici del nostro territorio e lo sviluppo internazionale dei nostri prodotti di eccellenza”.