Napoli, agguato di camorra a Ponticelli contro il boss De Micco

agguato-ponticelliAgguato di camorra a Napoli, nella zona di “Ponticelli”: nel tardi pomeriggio di ieri sono stati raggiunti da una pioggia di proiettili e feriti gravemente due pregiudicati della zona, il 40enne Luigi De Micco e il 23enne Antonio Autore. Teatro dell’agguato via Cupo Molisso a Ponticelli: secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del commissariato di Ps locale i due uomini sarebbero stati centrati alle spalle e ai fianchi da oltre 10 proiettili di pistola (semiautomatica calibro 9×21) esplosi da un individuo a bordo di un’auto che si sarebbe poi allontanata dal posto a forte velocità.

Trasportati d’urgenza al nosocomio “Villa Betania” De Micco e Autore dopo alcuni interventi dei sanitari sarebbero stati sottoposti ad ulteriori accertamenti e al momento non sarebbero in pericolo di vita. Gli 007 della polizia non avrebbero dubbi: vero obiettivo del raid Luigi De Micco, considerato il capo dell’omonimo clan operante a Ponticelli. Una brutta faccenda: “radio mala” parlerebbe di un agguato mortale che non si doveva sbagliare e di violente ritorsioni nei prossimi giorni all’interno di un territorio minato criminalmente parlando dalla definitiva implosione degli storici Sarno. Tra pentimenti e pesanti condanne gli ex ras del rione De Gasperi sarebbero usciti di scena da tempo lasciando Ponticelli in balia di baby gang pronte ad allearsi con altri clan del centro storico di Napoli e di San Giovanni a Teduccio per il controllo degli affari illeciti sul territorio.

Un quadro complesso da decifrare per gli inquirenti che evidenzia un solo dato certo: sono saltati tutti gli equilibri del vecchio sistema operante a Napoli e in provincia. Lo si intuisce dallo spessore criminale “anonimo” di molti nuovi boss e dalla ferocia con la quale i nuovi camorristi colpiscono: nel mirino dei killer chiunque possa avere rapporti con gli avversari, fossero anche donne, bambini o disabili. In questo caos grossi clan potrebbero tentare fusioni eccellenti per aumentare a dismisura il proprio potere offensivo ed economico: si parlerebbe degli scissionisti di Secondigliano, già in ottimi rapporti con il gruppo Giannelli di Cavalleggeri (retto dal boss detenuto ma prossimo alla scarcerazione Alessandro). In tal senso i magistrati starebbero valutando con particolare attenzione le rivelazioni del pentito Carlo Lo Russo: ex boss dei potenti “capitoni di Miano” Lo Russo potrebbe far luce su insospettabili alleanze e intese sottobanco che coinvolgerebbero anche professionisti della Napoli bene. A Ponticelli torna l’eco sinistro dei tamburi di camorra.

Alfonso Maria Liguori

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