
Renzi a Napoli per il dibattito conclusivo dell’Assemblea Nazionale sul Mezzogiorno presso la Mostra D’Oltremare. Un appuntamento attesissimo che ha coinvolto esponenti della politica e dell’imprenditoria che conta, tra cui il governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Location letteralmente blindata per l’evento: oltre 200 agenti schierati all’esterno della struttura e controlli con il metal detector all’ingresso per gli ospiti. Utilizzate anche unità cinofile per individuare l’eventuale presenza di esplosivo nel perimetro della Mostar D’Oltremare. Grande assente, ancora una volta, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che, con una nota ufficiale, ha fatto sapere di essere fuori città per “impegni politici e istituzionali”.
“I soldi per il Sud ci sono – ha dichiarato all’assemblea Matteo Renzi – se c’è anche la volontà da parte della classe dirigente del Mezzogiorno di cambiare e quella della classe politica romana di vivere senza pregiudizi. Il Mezzogiorno deve tornare al centro del dibattito ma non con i vecchi schemi. No a un Mezzogiorno che chiede. Sì a un Mezzogiorno che si mette in moto con la sua classe dirigente che ha diritto di chiedere allo Stato centrale di non voltarsi dall’altra parte e di non vivere di pregiudizi”.
Fermo sulla necessità di cambiamento il Presidente del Consiglio che ha poi rilanciato: “In questi anni non sono mancati i soldi ma un disegno organico. Occorre mettere al bando i meccanismi clientelari: alle aziende dico di dividersi tra imprenditori e prenditori”. “Poca ammuina che non serve a niente – ha precisato il governatore della Campania Vincenzo De Luca – e massima concretezza nell’azione per rilanciare l’economia e la produttività del Mezzogiorno. Il tempo delle divisioni è finito: sinergia costruttiva o non si raggiungeranno mai traguardi significativi in tempi utili per il Mezzogiorno”.
Simpatica la stoccata sulla mancata puntualità di Renzi lanciata sempre da De Luca: “Renzi è in ritardo? Lo perdoniamo, a patto che ci mandi i soldi in tempo”. Ancora una volta si è evidenziata la personalità del primo rappresentante della Campania, uomo notoriamente carismatico e poco avvezzo alle eccessive chiacchiere tipiche di palazzo. Renzi è apparso sereno ma attento alle parole pronunciate, ben consapevole di essere alla vigilia di un referendum che potrebbe bocciare o promuovere un’intera classe politica di cui il buon Matteo è indiscusso protagonista.
Alfonso Maria Liguori
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