Non si arrestano i segnali di guerra tra i clan della camorra a Napoli. La notte scorsa nella zona di “Cavalleggeri” sarebbero stati esplosi numerosi colpi di pistola dal passeggero di uno scooter di grossa cilindrata nelle immediate vicinanze dell’abitazione di un parente del ras locale Alessandro Giannelli (attualmente detenuto). Solita la dinamica: alcuni testimoni avrebbero udito il rombo del mezzo a due ruote e subito dopo almeno quattro colpi di pistola esplosi in rapida successione.
Il mancato ritrovamento di bossoli sul posto farebbe pensare all’utilizzo di una pistola modello revolver, molto probabilmente calibro 38. Ancora paura tra i residenti che atterriti all’imbrunire preferiscono chiudersi in casa nel timore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Non si attenuano le ostilità tra i D’Ausilio di “Bagnoli” e i Giannelli per il controllo degli affari illeciti sul territorio, con particolare riferimento al racket e allo spaccio di stupefacenti. I D’Ausilio, attualmente retti dal boss latitante Felice, punterebbero al controllo degli appalti previsti per il progetto “Bagnoli Futura”, oltre 270 milioni di euro, ovvero una lavatrice ideale per il riciclo del denaro sporco. I Giannelli sarebbero forti di alcune alleanze eccellenti con la mala di Secondigliano (si parlerebbe anche di parentele) e nello specifico con gli Scissionisti: il business di Bagnoli Futura è talmente grande da allettare l’appetito di grossi clan del napoletano, tra sodalizi storici e agguerriti nuovi gruppi del centro storico.
Ecco perché le forze dell’ordine sarebbero impegnate in una massiccia azione repressiva sul territorio finalizzata all’indebolimento di sodalizi criminali dal potere offensivo rilevante. In particolare gli 007 dei carabinieri starebbero stringendo il cerchio intorno al ras latitante Felice D’Ausilio, segnalato tempo addietro nel casertano ma attualmente, secondo alcune indiscrezioni, nascosto nel centro di Bagnoli, ovvero nella propria roccaforte. L’ormai prossime festività natalizie complicano ulteriormente il lavoro degli inquirenti: tra la folla e il traffico caotico del periodo di fine anno potrebbe essere più facile colpire per i killer della camorra che ultimamente non si sarebbero fatti scrupoli a sparare tra la gente o addirittura nei pressi di istituti scolastici elementari in orario di uscita. Della serie: i tamburi della camorra suonano ancora sinistri melodie di morte.
Alfonso Maria Liguori