I clan si contendono la città mentre le forze dell’ordine braccano la “banda delle donne”

polizia_e_carabinieriCarabinieri e Polizia sulle tracce della così detta “banda delle donne”: nello specifico due rappresentanti del gentil sesso avrebbero messo a segno decine di colpi tra Fuorigrotta e Bagnoli in pochi giorni.

Furti, rapine e scippi compiuti quasi sempre all’interno di condomini dove le due malviventi riescono ad intrufolarsi prendendo particolarmente di mira gli anziani soli in casa.

Un fenomeno allarmante sul quale però le forze dell’ordine sono pienamente allertate: già nelle prossime ore potrebbe esserci una svolta nelle indagini e il conseguente arresto delle due criminali senza scrupoli.

Resta alto l’allarme sicurezza tra Fuorigrotta e Bagnoli: dopo la cattura del ras latitante Felice D’Ausilio (capo dell’omonimo clan attivo a Bagnoli) si teme infatti un attacco dei rivali della vicina Cavalleggeri comandati dal boss Alessandro Giannelli (attualmente detenuto ma prossimo alla scarcerazione).

Ex fedelissimo dei D’Ausilio Giannelli potrebbe tentare il “colpaccio” approfittando dell’indebolimento dei D’Ausilio per estendere la propria egemonia criminale anche su Bagnoli. Giannelli avrebbe rapporti eccellenti con la cupola di Secondigliano (anche familiari): questo dato potrebbe fare la differenza sul campo in una guerra senza esclusione di colpi per il controllo degli affari illeciti sul territorio.

C’è poi il mega business per la camorra degli appalti per Bagnoli Futura: una lavatrice ideale per il riciclaggio del denaro sporco, un trampolino dal quale lanciarsi alla conquista camorristica di buona parte della città in una parentesi storica particolarmente critica quale quella attualmente attraversata dalle vecchie famiglie del sistema. I clan che una volta diedero vita alla possente Nuova Famiglia (vincente sulla NCO di Raffaele Cutolo) oggi  sarebbero in pericolo di estinzione oppressi da nuovi gruppi criminali oltremodo violenti formati da giovanissimi sbandati. Saltate tutte le vecchie regole di camorra: si spara contro chiunque e ovunque, senza badare a chi si ha dinanzi al grilletto.

Una realtà con la quale Napoli onesta deve fare i conti ogni giorno: i cittadini vivono nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato puntando il dito contro l’atteggiamento adottato dalle istituzioni che punterebbero sulla sola repressione per contrastare il fenomeno camorristico. Senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione il match con il sistema è perso in partenza. Ci si augura che la politica prenda finalmente atto della situazione potenziando da un lato l’apparato logistico – operativo delle forze dell’ordine e dall’altro investendo concretamente nella prevenzione tra i giovani figli di Napoli per salvare la capitale del mediterraneo dalla più miserabile delle implosioni.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.