Torre Annunziata, si cerca un nome per la bretella, mentre i rom restano abbandonati

Nuovi risvolti riguardano lo sgombero del campo rom in Largo Macello, zona porto. Ieri mattina, gli agenti della polizia municipale si sono recati presso l’ex scuola media Morrone di via Mulini a Vapore, dove gli occupanti sono stati dislocati “in mancanza di soluzioni alternative”.

I vigili insieme ai militari dell’Arma hanno effettuato un controllo per censire quanti abbiano deciso di stabilirsi in Largo Genzano. Ebbene, venti slavi – i più poveri – di cui dieci adulti e dieci minori, si sono trasferiti nell’arrangiato accampamento le cui condizioni igienico-sanitarie sono già molto precarie; è stata riscontrata, infatti, la presenza di alcuni cumuli di spazzatura ed i residui di un incendio che ha danneggiato una roulotte.

Quindi, mentre la metà dei rom sgomberati ha preso in affitto un terreno incolto a Boscotrecase, dove andranno a vivere, i restanti si sono accontentati, accettando di versare, così, in una “condizione disumana”, in quanto “chi è accampato nel cortile non ha né acqua né corrente e nemmeno i bagni chimici” – come ha confermato Olimpia Barba, portavoce dell’associazione Ubuntu. 

“Eppure – ha concluso Barba – con il sindaco, Giosuè Starita, abbiamo avuto tre incontri. Due ufficiali, al Comune. Uno in veste informale, presso il suo studio privato. Ci aveva detto di aver individuato tre aree alternative, tra le quali avrebbe individuato quella più adatta per installare un nuovo campo. Da dicembre in poi è calato il silenzio, tutto è rimasto una mera promessa. Ed i rom, ora, hanno una vita stravolta per l’ennesima opera che resterà incompiuta. Perché i lavori alla bretella sono stati finanziati soltanto in parte”.

L’unico commento pervenuto dai vertici comunali è stato: “non abbiamo nessun piano di sistemazione alternativo. Perché avremmo dovuto? Era un’ordinanza di sgombero, stop. Ed è stata eseguita”.

Intanto il Comune prosegue il suo progetto di realizzazione della bretella di collegamento tra il porto e l’autostrada e lancia un’iniziativa: “Un nome per una nuova strada”. Con essa si chiede ai cittadini di proporre il nome da dare al nuovo tratto stradale.

Basta scrivere il suggerimento sull’apposita pagina Facebook – https://www.facebook.com/Un-nome-per-una-nuova-strada-256277731472381/?pnref=story 

Molte le proposte già ricevute che vanno da “Salera”, come era già chiamata la zona, a “Tullio De Mauro”, illustre linguista scomparso qualche giorno fa.

Roberta Miele

 

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