Tre forti scosse di magnitudo fino al 5.56, in meno di un’ora, hanno fatto tremare ii centro Italia. Avvertite, e bene, fino a Roma e Napoli. L’epicentro pare essere tra L’Aquila e Rieti, ancora vicino ad Amatrice. Luoghi che in questi giorni sono già in piena emergenza neve. La prima scossa è stata avvertita intorno alle 10.25 tra il Lazio, l’Abruzzo e le Marche ed è stata avvertita anche a Roma a Firenze a Napoli e in Emilia. La magnitudo è stata di 5,3, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ed è avvenuto tra L’Aquila e Rieti a una profondità di 10 km. Dopo la prima scossa forte, ce ne sono state altre quattro di poco successive con magnitudo più alta del 3,2, poi, alle 11,14, la seconda forte botta, con magnitudo intorno a 5,5.
Pochi minuti dopo, intorno alle 11,25, un nuovo tremore prolungato, sempre con epicentro vicino allo stesso punto, con i centralini del pronto intervento che a quel punto ricevevano migliaia di telefonate. Nelle zone terremotate, nei comuni di Amatrice e Accumoli già sepolti dalla neve sono stati segnalati alcuni crolli. Ad Amatrice è venuto giù quel poco che restava del campanile della chiesa di Sant’Agostino, e ha ceduto un cornicione della Scuola Alberghiera. Ma è difficilissimo fare una stima dei danni e di eventuali feriti perchè i collegamenti viari con i luoghi più vicini all’epicentro sono quasi impossibili.
La scosse sono state sentite anche a Roma, dove alcune scuole sono state evacuate per precauzione. Scuole evacuate anche nelle Marche e a Foligno.
Dispersi tre allevatori nella zona di Arquata del Tronto, che non rispondono al cellulare. Le ricerche sono rese difficili dalla neve, alta fino a 2 metri, che ostruisce le strade di accesso e dal pericolo di slavine.
“Le scosse non sono mai terminate dal 24 agosto, abbiamo superato le 45 mila. Chi vive su quei territori vive lo sciame sismico quotidianamente”, le parole del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio a Skytg24.