Napoli, “Soccavo”. Scippata della borsa una 67enne: ferita dai malviventi

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Nella tarda mattinata di ieri a “Soccavo”, a Napoli, una donna di 67 anni è stata scippata della borsa e violentemente scaraventata a terra da due individui a bordo di uno scooter in via Giustiniano. Nel cadere la donna si è fratturata un braccio: prontamente soccorsa e trasportata all’ospedale “San Paolo” la vittima è stata sottoposta dai sanitari ad accertamenti radiologici.

Per fortuna la frattura composta non ha reso necessario un intervento chirurgico e la vittima è stata ingessata con una prognosi di trenta giorni. Sull’accaduto indagano i poliziotti del locale commissariato che starebbero visionando i filmati di sicurezza presenti in zona per identificare i responsabili della vergognosa aggressione.

A poche ore dalla rapina di due studentesse nei pressi del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” sempre a Soccavo un altro brutto episodio mina seriamente la sicurezza dei luoghi. Un particolare questo che rafforzerebbe l’ipotesi da noi avanzata che la guerra di camorra attualmente in atto tra “Fuorigrotta”, Soccavo, “Cavalleggeri”, “Pianura” e “Bagnoli”, con i conseguenti arresti eccellenti e gli altrettanto significativi sequestri di beni da parte della magistratura, abbiano indebolito i clan che potrebbero non essere più in grado di pagare gli affiliati. Di conseguenza quest’ultimi starebbero agendo autonomamente tra scippi, furi e rapine pur di sbarcare il lunario.

E c’è di più: secondo “radio mala” questo dato porterebbe qualche pezzo da novanta “deluso” dall’atteggiamento del clan di appartenenza a tentare la scissione dallo stesso, reclutando giovani violenti e sbandati in cerca di facili guadagni. Se confermata questa tesi vorrebbe dire nuovi scontri per il controllo degli affari illeciti sul territorio e tanto sangue ancora da versare per le strade di Napoli. Un quadro troppo avvilente per essere contemplato passivamente da istituzioni che continuano imperterrite a puntare esclusivamente sulla repressione per combattere il fenomeno camorristico a Napoli e nell’hinterland vesuviano.

A volte si ha quasi l’impressione che non si abbia la reale cognizione dell’estensione camorristica in tutti gli strati della società. Come un cancro il crimine organizzato getta le sue metastasi ovunque gli si dia la possibilità di corrompere e comprare, forte di un potere economico e punitivo inimmaginabile.

Ecco perché i giovani, i commercianti e i cittadini comuni che di volta in volta intervistiamo nelle zone a rischio di Napoli dicono sostanzialmente la stessa cosa: “Ci sembra che le istituzioni scoprano l’acqua calda: perché non sanno cosa succede qui da sempre?”. Parole che dovrebbero scuotere le coscienze della classe politica e far riflettere gli amministratori locali. Altro che eventi mondani e ripresa turistico-culturale, a Napoli per una borsa si è ancora scaraventati senza pietà a terra a 70 anni in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.