Strangolata a Ravello, svolta nelle indagini: arrestato il compagno

Si sono rivelate decisive le ulteriori indagini dei carabinieri di Amalfi che hanno permesso di confutare l'alibi difensivo dell'uomo

Svolta nelle indagini dell’omicidio di Patrizia Attruia, uccisa a Ravello tra il 26 e 27 marzo 2015. I carabinieri di Amalfi hanno arrestato il suo compagno, il 50enne Giuseppe Lima, per aver partecipato, in concorso con un’amica della coppia, Vincenza Dipino, già rea confessa, all’omicidio e all’occultamento del cadavere della compagna Patrizia.

Ricordiamo che la vittima viveva, con il compagno, in casa della Attruia e la accusava di essere eccessivamente premurosa nei confronti dell’uomo. In un litigio, la vittima venne strangolata dalla Dipino che poi nascose il corpo della donna in una cassapanca.

Si sono rivelate decisive le ulteriori indagini dei carabinieri di Amalfi che hanno permesso di confutare l’alibi difensivo dell’uomo. Per la completa definizione del caso, fondamentali anche la precisazione dell’orario del decesso della vittima, le immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza successivamente acquisite, gli accertamenti autoptici, le disposte consulenze medico-legali, e, in aggiunta, la chiamata in correità nei confronti del cinquantenne effettuata dalla complice Vincenza Dipino che in un primo momento aveva dichiarato di avere agito da sola scagionando l’uomo.

Nicola Mansi

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