Napoli, ecco i dettagli del maxi-blitz antidroga al rione “Traiano”: 88 indagati

Questa mattina i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Napoli e della compagnia di Bagnoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea nei confronti di 88 persone (73 tradotte in carcere, 15 agli arresti domiciliari).

Tutti gli arrestati risultano a vario titolo responsabili dei reati di associazione finalizzata al traffico e alla cessione di grosse quantità di stupefacenti. Le indagini hanno permesso di approfondire le attività di approvvigionamento e la gestione di numerose piazze di spaccio (cocaina, amnesia, hashish e marijuana) di gruppi criminali organizzati su base familiare e operativi in via Tertulliano, via Orazio Coclite, via Romolo e Remo e via Catone.

Tutte le arterie sono ubicate all’interno del rione “Traiano”, zona situata nell’area occidentale di Napoli ad altissima densità criminale. Le piazze di spaccio erano indicate con il numero civico dello stabile in cui avveniva la vendita di droga (la 34, la 40, ecc.) e controllate dalle famiglie Petrone, Ivone, Tranchese, Pisa, Equabile, Legnante e Quaranta, tutte sotto il controllo dei clan “Puccinelli” e “Cutolo”.

I giudici sono riusciti a evidenziare con precisione il ruolo di ciascuno degli arrestati nel blitz di oggi evidenziando nel contempo come le piazze di spaccio del rione Traiano fossero operative h24 grazie al continuo approvvigionamento di droga fornito dai suddetti gruppi criminali egemoni sul territorio.

Tra le figure degli “impiegati” del sistema nel Rione Traiano i “capi piazza – cassieri”, addetti alla custodia dei proventi del traffico di droga, i “custodi”, guardiani armati dei nascondigli e dei depositi di stupefacente, le “vedette”, appostate negli stabili attigui alle piazze di spaccio o per strada a bordo di scooter pronti a segnalare con alcune grida in codice l’arrivo delle forze dell’ordine e a indirizzare i tossicodipendenti (e tossicofili) che entravano nel rione Traiano, gli “spacciatori turnisti”, addetti allo spaccio e organizzati in squadre con turni di 10-12 ore con sede operativa in bunker videosorvegliati realizzati abusivamente nei sottoscala dei palazzi e infine i “pusher mobili”, incaricati di consegnare la “merce” a domicilio alla clientela selezionata.

Nel corso dell’attività investigativa si è inoltre proceduto al sequestro di 3 kg di materiale stupefacente, alla somma complessiva di 135mila euro quale provento dell’attività illecita, 11 immobili siti nel rione Traiano, armi e munizioni di vario calibro.

Una vittoria dello Stato sul crimine organizzato come ha commentato il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo: “Grazie ad una professionale attività investigativa condotta con zelo dall’Arma dei carabinieri abbiamo inferto un colpo durissimo al crimine organizzato con azioni preventive, ovvero assicurando alla giustizia pericolosi criminali prima che gli eventi degenerassero in sanguinose guerre di camorra. Resteremo particolarmente vigili nelle aree calde di Napoli dimostrando come lo Stato non faccia sconti a nessuno ma combatta energicamente l’illegalità in ogni sua forma”.

Alfonso Maria Liguori

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