Apparentemente rientrata l’emergenza all’interno della maggioranza di Viscovo a Volla ma con un mezzo ribaltone politico. E’ terminato, infatti, ieri sera sul tardi il tanto atteso consiglio comunale che porta con sé importati novità.
Un clima disteso ha accompagnato tutta la prima parte dell’assemblea. Probabilmente un mix tra rassegnazione e attesa di eventi che si avvertivano già nell’aria.
I tre consiglieri dissidenti Aprea, Borrelli e Forte si sono dichiarati indipendenti e hanno creato un nuovo gruppo politico, lasciando così la maggioranza: “Avevamo lavorato veramente duro per essere lì e per tutta la durata della campagna elettorale, senza mai fermarci” così ha dichiarato Ivan Aprea. Solo sette mesi di legislatura e in tre sono passati così dall’altra parte della barricata, con un gruppo politico diverso da quello inziale.
Il sindaco ha espresso la sua amarezza per la decisione dei dissidenti: “Ritengo tuttavia che sia necessario andare avanti con fermezza senza cadere nei tranelli di chi nel tempo si è dimostrato così avvezzo a certi comportamenti” commenta Viscovo.
Emerge inoltre una figura chiave all’interno di questo consiglio che è quella del consigliere Gennaro De Simone che si è dichiarato a sua volta indipendente abbandonando la “bandiera” di Forza Italia per manifestare così la sua vicinanza a Viscovo.
Dopo questo punto saliente e, di non poca importanza, il consiglio è andato avanti con quelli che erano i punti all’ordine del giorno approvando anche l’ultimo e tanto atteso permesso a costruire con la piazza comunale, con tutti gli annessi e i connessi in deroga al piano regolatore. La piazza quindi si farà ma con solo nove voti favorevoli. Una maggioranza ben più risicata rispetto a quella uscita dalle urne.
“Tante discussioni sulla procedura ma in realtà sono solo chiacchiere – dichiara il sindaco – frutto di incompetenza e poco studio della materia. La verità è una, che Volla avrà finalmente una piazza e che c’è un’amministrazione che fa i fatti e non le chiacchiere”.
Uno sguardo proteso verso il futuro della cittadina vesuviana, ma che porta con sé uno sgretolamento di quello che è il tessuto politico dell’amministrazione stessa, di quella ventata di nuovo che doveva provare a cambiare la politica cittadina.
Maria Rita Borruto