Napoli, sparatoria al mercato: arrestato il quinto responsabile. E’ un boss della camorra

Sparatoria nei pressi del mercato della “Maddalena” di Napoli e ferimento di una bambina di dieci anni: dopo gli arresti dei giorni scorsi questa notte sono scattate nuovamente le manette. A finire in carcere è stato Antonio Sarnelli di 32 anni, alias “Occhi celesti”, ritenuto elemento di spicco del clan di camorra dei “Mazzarella”. L’uomo, individuato in un appartamento dagli agenti della squadra mobile di Napoli, ha tentato la fuga lanciandosi dal terzo piano ma è stato subito bloccato. Il 32enne si nascondeva in via Nuova Pizzofalcone nella zona del “Pallonetto Santa Lucia”.

Sarnelli è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’autorità giudiziaria di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, in quanto ritenuto responsabile, a vario titolo, dei reati di lesioni personali aggravate, estorsione, tentata estorsione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso perché commessi per realizzare gli scopi criminali ed agevolare l’organizzazione camorristica dei Mazzarella.

Sarnelli il 14 gennaio scorso era sfuggito all’esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso dai pm dell’Antimafia partenopea a carico delle persone coinvolte nel grave episodio avvenuto in piazza Mancini, angolo via Giovanni Scherillo, a Napoli il 4 gennaio 2017. Nella circostanza, nel mercato rionale, furono feriti da colpi d’arma da fuoco tre cittadini senegalesi ed una bambina di dieci anni.

Sulla scorta delle indagini svolte dalla squadra mobile, il 14 gennaio 2017 furono rintracciati e sottoposti al provvedimento restrittivo, emesso dalla Dda, Gennaro Cozzolino di 39 anni e Valerio Lambiase di 28 anni, affiliati al clan camorristico Mazzarella. Cozzolino è ritenuto colui che materialmente ha esploso i colpi d’arma da fuoco che hanno ferito i cittadini senegalesi e la bambina. Lambiase nel corso dell’aggressione era armato di una mazza da baseball. Quest’ultimo è il fratello di Giammarco Lambiase ucciso il 1 marzo del 2015 a seguito di un regolamento di conti tra clan camorristici contrapposti.

Fermati il 14 gennaio anche Luciano Rippa di 33 anni e Gennaro Vicedomine di 25 anni, venditori ambulanti nel mercato della Maddalena/Duchesca, non affiliati al clan Mazzarella. Costoro, cosiddetti “naviganti”, ed all’occorrenza venditori ambulanti, all’interno del mercato svolgevano un’attività itinerante finalizzata ad individuare gli acquirenti della merce stoccata dai commercianti all’interno di magazzini della zona. Avevano partecipato alla spedizione punitiva, Rippa armato di una mazza di ferro, perché convinti dagli esponenti del clan Mazzarella che gli stranieri, praticando prezzo più bassi, alteravano il mercato riducendo gli introiti dei venditori ambulanti italiani.

Ricostruite dettagliatamente le motivazioni, le fasi dell’aggressione e del ferimento dei tre venditori ambulanti stranieri, una vera e propria spedizione punitiva, organizzata da appartenenti al clan camorristico Mazzarella, di cui Sarnelli è ritenuto l’elemento di spicco, per colpire, in particolare, un quarto cittadino senegalese, anch’egli venditore ambulante, reo di non aver versato la somma di venti euro a titolo di estorsione imposta per poter esercitare liberamente la propria attività commerciale.

Accertati anche i ruoli e le responsabilità degli indagati. Sarnelli  alla vista dei poliziotti che lo hanno localizzato ha provato a fuggire lanciandosi dal terzo piano dell’abitazione in cui si era nascosto. E’ stato raggiunto in strada da altri poliziotti che avevano circondato l’edificio. Denunciati per il reato di favoreggiamento un uomo ed una donna conviventi, di 24 e 20 anni, nella cui abitazione il latitante si era rifugiato.

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