Pistola in pugno alla ricerca della fidanzatina a scuola: è accaduto a Casal di Principe

Arma in pugno alla ricerca della fidanzatina in classe. E’ accaduto a Casal di Principe dove un 16enne, nipote di un noto boss di camorra deceduto da anni, accompagnato dal fratello e da due amici si è recato presso l’istituto Itc “Carli” girovagando per i corridoi alla ricerca di una ragazza con la quale il minorenne amoreggerebbe.

Un’insegnate incrociandolo gli ha chiesto di lasciare l’edificio insieme agli amici: a quel punto mentre si accingeva ad uscire dall’istituto il 16enne avrebbe estratto una pistola (poi risultata replica esatta di quelle in dotazione alle forze dell’ordine) puntandola verso l’alto e riponendola rapidamente dopo aver farfugliato qualcosa.

Il ragazzo è stato identificato dai carabinieri e segnalato al Tribunale per i Minorenni. Tanto spavento per l’insegnante che aveva temuto il peggio avendo visto il ragazzo armato: impossibile stabilire se l’arma fosse vera o no al momento da parte della docente che ha manifestato grossa apprensione per un episodio che presenta alcuni punti da chiarire.

Ci chiediamo infatti come abbia fatto il ragazzo ad entrare liberamente nell’istituto “Carli”: palesemente chi era preposto al controllo dell’ingresso non l’ha fatto o ha temuto la reazione dei giovani che forse hanno mostrato la pistola che avevano con sé. Se anche così fosse non comprendiamo allora perché lo stesso personale non abbia allertato immediatamente le forze dell’ordine consentendo al contrario al balordo di scorrazzare per i corridoi della scuola.

Sicuramente sull’accaduto ci sarà un’inchiesta interna che farà luce su eventuali responsabilità soggettive. Nipote di un boss, Casal di Principe, armato di pistola (sebbene replica): continuiamo tristemente ad assistere alla celebrazione dei più miseri luoghi comuni, all’implosione di comunità in cui i ragazzi a rischio (e non solo) preferiscono emulare personaggi di fiction a tema come “Gomorra” invece di impegnarsi negli studi e crescere in modo sano e qualitativo.

Tanto, dicono loro, anche con la laurea se non hai santi in paradiso “fai la fame”, trovandoti, nel migliore dei casi, ancora precario a 40 anni. Su questo punto le istituzioni dovrebbero interrogarsi coscienziosamente: su tale introspezione da parte dei pubblici “addetti ai lavori” restiamo, in tutta onestà, fortemente scettici.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.