Modifiche al sistema informatico, finte malattie, partite a tennis. Ecco i segreti dell’assenteismo al “Loreto Mare” di Napoli

Blitz contro il fenomeno dell’assenteismo questa mattina a Napoli. I carabinieri del Nas unitamente ai colleghi dell’Arma territoriale stamattina hanno tratto in arresto 55 dipendenti dell’ospedale “Loreto Mare”.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Sempre nel corso della stessa operazione è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini ad ulteriori 34 indagati ed è stata data esecuzione a 3 decreti di sequestro preventivo per un importo complessivo di circa 300mila euro.

Agli arrestati contestati i reati di falsa attestazione in servizio con modalità fraudolente (il cosiddetto “decreto Brunetta”) e truffa aggravata ai danni dell’Ente pubblico. Per 3 di loro si ipotizzerebbe anche il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e in un caso persino l’accesso abusivo al sistema informatico dell’ospedale per la falsificazione dei dati relativi alle presenze, alle assenze, alla prestazione di ore di lavoro straordinario e alle ore di recupero di un numero imprecisato di dipendenti. (Il testo continua dopo il video)

Ancora accertati episodi di falsa attestazione di infermità per giustificare l’assenza dal servizio. Tutto è partito da un esposto che segnalava la condotta di 3 dirigenti medici della radiologia, in servizio presso l’ospedale Loreto Mare, che pur essendo in regime di rapporto di esclusività con l’Asl Na1 Centro (obbligo di fornire le proprie prestazioni solo all’azienda di riferimento) si dedicavano prevalentemente all’attività libero-professionale in centri diagnostici privati convenzionati, due dei quali direttamente gestiti dai suddetti medici.

L’attività investigativa diretta dalla Sezione Reati Contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Napoli è stata effettuata dai Nas dei carabinieri tra novembre 2014 e febbraio 2015: grazie a telecamere istallate in corrispondenza di 2 postazioni di cartellini marcatempo è stato possibile cogliere in flagranza di reato i responsabili che sono stati inoltre costantemente pedinati e monitorati negli spostamenti e nei contatti telefonici.

Semplice la dinamica del sistema di assenteismo della mega truffa ai danni dell’Ente con il solito sistema dell’“uno marca per tutti”, con tanto di ore di straordinario ovviamente mai effettuato. Il gip al fine di garantire la continuità delle prestazioni sanitarie erogate dal nosocomio Loreto Mare ha autorizzato 50 dei 55 destinatari della misura cautelare ad allontanarsi dal proprio domicilio al fine di recarsi al lavoro secondo i turni predisposti dalla dirigenza.

L’operazione di “bonifica” dell’Ente di Napoli in oggetto rientra nel piano di contrasto ai fenomeni di diffusa illegalità nella Pubblica Amministrazione con particolare riferimento all’assenteismo di pubblici dipendenti. Una vicenda che si commenta da sé: onesti lavoratori che si tolgono la vita per essere stati licenziati senza colpa, fior di laureati “ a spasso” mentre truffatori che perseguono l’assenteismo inquinano Enti pubblici con la propria disonestà.

Farabutti: per chi come lo scrivente si è trovato spesso nel corso degli anni a fare i conti con le realtà ospedaliere partenopee non ci può essere attenuante nei confronti di chi non ha mai mostrato la minima comprensione e professionalità per i degenti. Se non paghi “da privato” nel pubblico nessuno ti si fila: tutti sanno da sempre ma bisogna attendere scandali del genere perché si realizzi l’enormità del vergognoso fenomeno.

Altro che giuramento di Ippocrate e valori morali legati alla professione. Ovviamente un plauso sentito è rivolto al personale medico, infermieristico e tecnico che tra enormi difficoltà logistiche e sotto organico svolge con zelo e competenza il proprio lavoro e che non merita di essere accomunato a individui senza onore. Ci auguriamo, nella ferma convinzione di non colpevolezza degli imputati sino a sentenza definitiva contraria, che la magistratura usi il massimo rigore nel perseguire ladri e truffatori che non meritano di far parte di una società civile.

Alfonso Maria Liguori

 

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.