Castellammare, tesseramento Pd: è Eduardo Melisse il “signore delle tessere”. Che si difende

Eduardo Melisse, attuale presidente del consiglio comunale di Castellammare di Stabia

Avrebbe raccolto documenti e denaro da parenti, amici e sostenitori per poi completare l’iscrizione online pagando con la propria “PayPal”: è l’ammissione di Eduardo Melisse, presidente del consiglio comunale a Castellammare di Stabia, additato negli ultimi giorni come il “signore delle tessere” del Partito Democratico.

Melisse è uscito allo scoperto a pochi giorni dallo scoppio della bufera, ovvero da quando i vertici provinciali e regionali del Pd avevano segnalato che nel corso del tesseramento a Castellammare stava accadendo qualcosa di strano: l’anomalia riguardava, appunto, la sottoscrizione di circa cento tessere con l’utilizzo di un’unica carta prepagata.

Il presidente del consiglio comunale stabiese ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Metropolis” e a “Il Mattino“, difendendosi dalle accuse di “imbroglio”. Eduardo Melisse ha spiegato di aver “agito in buona fede”, che quelle iscrizioni “rappresentano solo una piccola parte del mio bacino elettorale. – ha detto il presidente del consiglio comunale – Non vedo cosa ci sia di strano”.

“Tutte le persone che si sono iscritte sono state regolarmente informate. – ha continuato il consigliere eletto nei democratici alle elezioni amministrative del 2016 – Anzi, sono venute nel mio studio e mi hanno portato i quindici euro e i documenti necessari per l’adesione al partito. A quel punto ho completato la procedura d’iscrizione”.

Intanto, però, sempre nella giornata di ieri il sindaco di Castellammare di Stabia Antonio Pannullo aveva sottolineato la gravità dell’episodio al quale il Partito Democratico cittadino aveva comunque posto un freno sospendendo subito le iscrizioni sospette. Allo stesso tempo i vertici del Pd avevano annunciato la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica: le anomalie, infatti, non sarebbero emerse solo a Castellammare ma anche in altre località campane, tra cui Caserta.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano