Omicidio di Genny Cesarano: un giovane in piazza era armato. Indagati gli amici della vittima

Genny cesarano ucciso napoliOmicidio di Genny Cesarano a Napoli, nuova svolta delle indagini: poche ore fa la squadra mobile partenopea ha arrestato Raffaele Bacio Terracino, un 22enne che si trovava nel gruppo di ragazzi che sostavano al rione “Sanità” il 6 settembre 2015. Altri amici della vittima sono invece stati indagati per false informazioni fornite al pm.

Stando a quanto accertato dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, Bacio Terracino sarebbe stato armato ma non avrebbe risposto al fuoco al momento dell’agguato compito dal commando del clan di camorra dei Lo Russo nel corso del quale è rimasto ucciso Genny Cesarano.

Il 22enne è destinatario di un’ordinanza emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda: il giovane è gravemente indiziato dei reati di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.

Raffaele Bacio Terracino, insomma, sarebbe stato nel gruppo di persone che sostavano in piazza San genny cesarano bacio terracinoVincenzo alla Sanità in compagnia di Genny Cesarano. “Il provvedimento è da inquadrare nell’ambito degli ulteriori approfondimenti – ha scritto in una nota il procuratore aggiunto Filippo Beatrice – svolti relativamente all’omicidio di Gennaro Cesarano, ucciso all’alba del 6 settembre 2015”.

All’identificazione di Bacio Terracino si è giunti grazie alle attività di intercettazione ambientale svolte nell’immediatezza, ed in particolare grazie ai dialoghi registrati all’interno dell’auto utilizzata dagli amici della vittima, anch’essi indagati per false informazioni fornite al pubblico ministero. 

Bisogna ricordare che nel gennaio scorso sono stati arrestati per l’omicidio quattro affiliati al clan dei Lo Russo, che avevano organizzato il raid in risposta ad una “stesa” organizzata dal boss della Sanità nel loro territorio.

Un commando era partito da Miano alla volta della Sanità per raggiungere piazza San Vincenzo alla ricerca degli uomini della cosca nemica. Erano le 4 del mattino quando i killer avevano notato dei ragazzi fermi in piazza nelle vicinanze della chiesa. Senza esitare i sicari avevano esploso contro i giovani 24 colpi con pistole di diverso calibro centrando mortalmente Gennaro Cesarano. All’arresto si è giunti anche grazie alle rivelazioni del pentito Carlo Lo Russo.

 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano