La Rai che sponsorizza le donne dell’ est; e parlano ancora di diritti femminili

donne est raiA “Parliamone sabato”, la trasmissione del pomeridiano sulla ammiraglia Rai Uno, sono state in poche battute mortificate le donne. Donne dell’est, donne italiane, diritti e tutte le spocchie manifestate per l’8 marzo.

La lista dal sapore sponsorizzante sulle donne dell’est e sul perché le si preferiscano a quelle italiane è stata, e continua ad essere rimbalzando da un rotocalco all’altro, una delle robe più trash della televisione. E non del trash, del cattivo gusto, che tanto viene associato alla programmazione della concorrente Mediaset; qui si è andato oltre. Perché gli uomini scelgono le donne dell’est è un colpo basso per le donne italiane, quasi accusate se il compagno nostro ci preferisce una russa, ucraina, polacca; è un colpo basso per le donne dell’est, catalogate in base a una serie di comportamenti più mortificanti che altro; è un colpo basso per gli uomini pure che si ritrovano ad essere classificati come soggetti dal cervello piccolo e bacato, affascinati da atteggiamenti più retrogradi dei loro stessi avi. Insomma, se la Rai stessa ha chiesto scusa, il pasticcio deve essere stato proprio grosso. E se il putiferio sorto, specie via web, per quanto andato in onda ha portato alla chiusura del programma stesso, vuol dire che siamo di fronte a qualcosa di pesante, specie se pensiamo che la Rai, televisione italiana per antonomasia, promette di mettere in piedi solo programmi che possano accrescerci, darci di più.

Ecco quali sono, secondo il fu programma “Parliamone sabato”, i motivi per cui scegliere una fidanzata dell’est;

  • sono tutte mamme ma, dopo aver partorito, recuperano un fisico marmoreo;
  • sono sempre sexy. Niente tute né pigiamoni;
  • perdonano il tradimento;
  • sono disposte a far comandare il loro uomo;
  • sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa;
  • non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio.

Le donne italiane quindi sono dei mostri dopo aver partorito, ma forse anche prima, non sono sexy, sono orgogliose, non lasciano comandarsi, non sanno cucinare, sono appiccicose e ci restano male. Sembra quasi un incentivo a cornificarci, una motivazione da presentare all’avvocato come allegato alla richiesta di separazione.

Dall’etichetta solita di “rubamariti” a quella di donne da preferire e non per aver chissà quali doti, ma solo per essere accondiscendenti. Molti i luoghi comuni emersi durante la puntata, dalla quasi consuetudine per le donne dell’est ad essere comandate, alla scelta dell’italiano sulla base del più gonfio portafoglio, e non certo per l’accumularsi di schede vantaggio all’ipermercato. Qui ad essere pesantemente insultati siamo stati un po’ tutti. Noi che a casa leviamo i tacchi e mettiamo calzini antiscivolo o pantofole, altre che preferiscono in tacchi passare ore a occuparsi della famiglia, chi ha compreso la fine di un amore e volta pagina e chi, invece persevera, insiste e a volte vince. E l’uomo classificato come soggetto non affatto pensante, che preferisce una bomba del sesso che appaghi prima gli occhi e poi le mani, senza passare per le orecchie. Uomo che vigliaccamente non ammette controrisposta.

Ancora più mortificante è il dove trovare la donna dell’est, la moglie perfetta. Su internet, come un qualunque oggetto acquistabile in eBay o Amazon. Esistono siti on line e agenzie di collocamento, tutti farciti di foto, schede della ragazza “consigliata”. Qualcosa di orripilante è arrivato nelle case degli italiani.

Così Monica Maggioni, la presidentessa della Rai: “Penso che quello commesso a ‘Parliamone sabato’ sia un errore gravissimo perché contrasta con tutto il lavoro che la Rai ha fatto per contribuire alla costruzione dell’immagine della donna coerente con i tempi. Detto questo, bisogna intervenire, non lo si può considerare solo un errore. Non era l’immagine della donna che può dare una trasmissione del 2017, mi è sembrata invece una paginetta medievale in cui lo sguardo sulle donne è retaggio di altre epoche”.

Anche Andrea Fabiano, direttore di Rai Uno sulla vicenda: “Gli errori vanno riconosciuti sempre, senza se e senza ma – scrive Fabiano sul proprio account Twitter – Chiedo scusa a tutti per quanto visto e sentito a ‘Parliamonesabato'”.

Ogni giorno si parla di come scrollare la donna da stereotipi, di come prevenire la violenza sulle donne, di denunciare i soprusi. Da anni, l’8 marzo, ricordiamo quanto sudore e sangue abbiano versato le nostre precedenti per farci arrivare fin qui. Ed ogni volta ci ritroviamo a dover fare i conti con una considerazione di noi, portatrici della vita, che schiaffeggia ogni velleità nostra di dire, fare. La Rai cozza, elimina il programma ma non l’autore che ha pensato una tale amenità.

Drammatica la consapevolezza che pure tra chi dovrebbe porre un esempio da seguire, chi dovrebbe essere dotato di intelligenza e cultura da mettere in piedi un programma televisivo, vi sia qualcuno convinto di classificare una persona sull’aspetto estetico, sulla accondiscendenza e che trovi anche molti altri che la pensano come lui.

Anna Di Nola

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