A poche settimane di distanza dall’approvazione del project financing in un clima di tensione (l’aula venne sgomberata dalle forze dell’ordine per volere della maggioranza), i lavoratori termali non si arrendono e sono pronti, ancora una volta, a coinvolgere la città in questa lotta che, ormai, dura da diversi anni. Ieri sera, prima della via Crucis cittadina, un gruppo di termali si è dato appuntamento nei pressi dell’Hotel Miramare e ha consegnato ai cittadini presenti dei volantini per compiere una vera e propria “operazione verità”.
Alcuni stabiesi, non a conoscenza delle ultime vicende istituzionali, hanno dato vita anche ad un costruttivo dialogo con i termali che, dal canto loro, hanno illustrato tutte le scelte che hanno portato al fallimento di Terme di Stabia con il successivo licenziamento dei lavoratori termali che, ancora oggi, attendono delle risposte dall’amministrazione comunale che non sono ancora arrivate.
L’obbiettivo per i lavoratori termali è quello di sensibilizzare la popolazione a tutte le tematiche inerenti il contesto termale per risvegliare un senso di appartenenza e per potersi riappropriare un giorno dei due complessi. Sono passati ormai due tre sindaci e due commissari prefettizi ma nessuno è riuscito a trovare la via per sbloccare la questione Terme e salvare sia la società che il futuro dei lavoratori.
“La verità – spiegano i lavoratori – è di stabilimenti chiusi per i quali non è stata individuata alcuna prospettiva di rilancio vera, e di un colpo subito anche dal commercio e dal settore alberghiero. La verità è che questo nostro patrimonio, mandati a casa i lavoratori, è stato lasciato nel più totale abbandono, esposto a ogni sorta di scorribanda. I due stabilimenti, per non parlare di quanto successo con le concessioni delle fonti stabiane e degli accreditamenti sanitari, hanno subito danni per alcuni milioni! Fuori i nomi dei responsabili, di chi doveva vigilare e non l’ha fatto. Si usi la ‘forza’ con queste persone, non solo contro le lavoratrici e i lavoratori!”.
Unica strada per poter rilanciare anche se in minima parte il complesso termale è quella della Sint, secondo i lavoratori, che è l’unico organo in grado di poter portare avanti un piano di rilancio del complesso termale. Sint che è ad un passo dal fallimento e che sta vendendo tutti i beni non strategici per un ipotetico futuro termale (i primi tre lotti saranno assegnati martedì prossimo dopo Pasqua).