Movida tranquilla e militarizzata a Napoli: Esercito nelle strade. E la prevenzione?

L’idea che per poter godere in sicurezza la propria città i napoletani debbano attendere la scesa in campo dei militari è veramente avvilente

movida tranquilla esercito napoliMovida tranquilla e “militarizzata” nell’ultimo weekend a Napoli, con particolare riferimento alla zona dei baretti a Chiaia. Ottimo: solo che per ottenere questo risultato è stato necessario militarizzare “letteralmente” la zona, con unità dell’esercito e delle forze dell’ordine impegnate in servizio di perlustrazione a piedi.

L’idea che per poter godere in sicurezza la propria città i napoletani debbano attendere la scesa in campo dell’esercito è veramente avvilente. Un dato quello della movida tranquilla che testimonia l’implosione di una comunità a cui il sindaco Luigi de Magistris guarda con sempre maggiore superficialità.

Ormai il buon Luigi è proiettato a Dema (movimento politico nazionale facente capo a de Magistris e avente per segretario il fratello Claudio), guardando a cieli nazionali e lasciando le periferie abbandonate a se stesse, producendo poco o nulla in positivo per il centro storico della città, fatta eccezione per eventi mondani di dubbio gusto che lasciano il tempo che trovano.

“La sicurezza pubblica e urbana sono le facce di una stessa medaglia”, aveva precisato il questore di Napoli Antonio De Iesu sottolineando la necessità di rafforzare i controlli nei punti nevralgici della città soprattutto nel weekend. Questo ovviamente il giusto punto di vista di un poliziotto che conosce bene il suo mestiere: ben altra musica sul fronte prevenzione.

Movida tranquilla: la questione della prevenzione

Senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione il problema sicurezza non sarà mai arginato adeguatamente in città (utopistico parlare di risoluzione): i militari dell’esercito andranno presto via, le forze dell’ordine sono notoriamente sotto organico per garantire una presenza h24 nelle aree più calde di Napoli il che vuol dire che una volta sgombrato il campo balordi e camorristi torneranno a colpire più affamati e violenti che mai.

E’ questo il principio che il governo locale e quello centrale sembrano non voler recepire: con la sola militarizzazione del territorio, riempendo Napoli di operatori delle forze dell’ordine si guadagna solo tempo ma nulla di più. Una realtà già cantata anni fa dai 99 Posse nel pezzo “Napoli” che evidenziava come usando esclusivamente “il bastone” il risultati positivi per la comunità fossero oltremodo irrilevanti.

Qui si combatte una guerra, è opportuno ribadirlo sempre, con un nemico chiamato camorra dalla capacità offensiva rilevante. Un sistema capace di arrivare ovunque con la forza del potere economico e infiltrarsi nelle stesse istituzioni. Al politico che viene da Roma a prendere voti a Napoli, in auto blindata e con la scorta, poco importa dei ragazzi poco adolescenti morti ammazzati per strada perché abbandonati da sempre a se stessi. Della serie: sveglia Napoli la dignità e la libertà non hanno prezzo ne colorazione politica.

Alfonso Maria Liguori

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