Clan Mazzarella e conquista del centro storico di Napoli: alleanze traballanti e spaccature interne

Il timore del clan Mazzarella sarebbe quello di poter avere all’interno del gruppo una quinta colonna abilmente posizionata dai clan nemici

clan mazzarella napoli centro storicoClan Mazzarella alla conquista del centro storico tra spaccature interne e alleanze traballanti con baby gang attive nel cuore di Napoli. Dopo il ritorno sulla scena criminale del clan Rinaldi (attivo nel rione Villa a San Giovanni a Teduccio) i Mazzarella si troverebbero ingabbiati in un duplice conflitto che da un lato li vede alle prese con quello che resta dei clan della Nuova Famiglia e dall’altro impegnati in uno scontro “in casa” ovvero nella propria roccaforte di San Giovanni a Teduccio.

Il timore dei Mazzarella sarebbe quello di poter avere all’interno del gruppo una quinta colonna abilmente posizionata dai clan nemici per invertire le sorti del conflitto al momento opportuno. Un dato è certo: chi controlla le principali piazze di spaccio del centro storico di Napoli e della periferia orientale ha vinto. C’è poi la questione degli intrecci familiari: la figlia dell’ex ras di Forcella Luigi Giuliano ha sposato il figlio di Vincenzo Mazzarella.

Un particolare questo che ha inasprito enormemente il clan Mazzarella nei confronti della famiglia Giuliano che i ras di San Giovanni a Teduccio ritenevano propria cellula operativa nel centro storico della città. In questa parentesi spazio temporale la potente cupola di Secondigliano non starebbe a guardare: si parlerebbe infatti di alleanze tessute con gruppi malavitosi di Cavalleggeri per osteggiare lo strapotere criminale, soprattutto relativo alla vendita di stupefacenti, del clan Puccinelli operante nel rione Traiano.

Clan Mazzarella e riciclo generazionale

Secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi delle forze dell’ordine attualmente il business della droga nel rione Traiano supererebbe quello di Secondigliano. A minare la stabilità dei clan di Secondigliano i contrasti interni agli Amato-Pagano, ovvero ai cosiddetti “Scissionisti”, che avrebbero subito strategie subdole da parte del super latitante Marco di Lauro, il rampollo di Paolo di Lauro (Ciruzzo ‘o milionario) in grado non solo di mantenere i rapporti diretti con i potenti cartelli del narcotraffico sudamericani ma anche di seminare zizzania tra gli Scissionisti portandoli più volte sull’orlo di una sanguinosa faida.

Della serie: i tamburi della camorra suonano melodie di morte a Napoli e in periferia sulle note di un riciclo generazionale che a livello camorristico potrebbe essere solo alle prime battute.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.