San Giorgio a Cremano, bomba carta sventra officina: incubo racket

Gli 007 dell’Arma starebbero visionando i filmati delle telecamere di sicurezza presenti in zona al fine di risalire all’identità degli attentatori

san giorgio a cremano via s. giorgio vecchioUna bomba carta è esplosa intorno alle 2 e 30 della scorsa notte in via San Giorgio Vecchio a San Giorgio a Cremano davanti ad una officina per riparazione di auto. Lo scoppio ha provocato danni alla saracinesca, ad un’auto che era in riparazione all’interno del locale e ai vetri e agli infissi di una abitazione posta di fronte all’autofficina.




Nessuna persona è rimasta ferita. Sull’episodio sono in corso indagini dei carabinieri della stazione di San Giorgio a Cremano e della Compagnia di Torre del Greco. Gli 007 dell’Arma starebbero visionando i filmati delle telecamere di sicurezza presenti in zona al fine di risalire all’identità degli attentatori. Per il momento gli inquirenti non si sbilancerebbero in relazione ad una vicenda apparentemente riconducibile all’odioso fenomeno del racket ma che potrebbe avere diverso movente.

San Giorgio a Cremano e hinterland vesuviano: il fronte sicurezza

Magari uno sgarro compiuto anche involontariamente dal titolare dell’attività nei confronti di qualche pezzo da 90 del sistema, parentele scomode dell’uomo o dimostrazione di potere di nuovi clan operanti nella zona. A questi interrogativi daranno risposta le indagini degli investigatori che al momento non tralascerebbero alcuna pista. La gente ha paura: si teme una nuova ondata di violenza, il ritorno agli attentati intimidatori a mezzo bombe che rischiano di colpire innocenti cittadini capitati li per caso o magari che abitano nelle immediate vicinanze dell’attività commerciale presa di mira dai camorristi.

Una cosa è certa: l’hinterland vesuviano non trova pace sul fronte sicurezza. La questione è complessa: occorrerebbe investire in campagne di prevenzione mirate nelle scuole, nelle associazioni, nelle parrocchie, creare occupazione per contrastare il sistema che ancora in certe realtà si sostituisce allo Stato facendo leva sulla disperazione delle fasce più deboli della società. Poche centinaia di euro per comprare una giovane vita, per trasformare in pusher o killer un adolescente, per mostrare come l’interesse economico sia l’unico dio venerato in casa camorra.

Alfonso Maria Liguori

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