Traffico di droga da Napoli alla provincia, blitz dei carabinieri: 7 arresti. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli a carico di 7 persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di detenzione e spaccio di stupefacenti aggravati dall’ingente quantità.
Durante indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea i carabinieri hanno accertato che i 7 arrestati avevano dato vita a una associazione che si approvvigionava di droga (hashish, marijuana e cocaina) dal centro di Napoli e la distribuiva sulle piazze di spaccio nell’hinterland.
Arrestate 15 persone, in flagranza, già nel corso delle attività investigative sul traffico di droga e sequestrati una pistola, 26 kg di hashish, 28 di marijuana, centinaia di dosi di cocaina e piante di cannabis. L’operazione si colloca perfettamente nella politica di bonifica territoriale messa in essere a Napoli e nell’hinterland dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. (Il testo continua dopo il video)
Traffico di droga: giro di vite per i “supermarket” di stupefacenti
Un giro di vite significativo per dare un segnale forte al crimine organizzato: con il business della droga i clan muoverebbero cifre da capogiro investendo poi in attività ristorative, distributori di carburante, bar, centri scommesse e imprese operanti nel settore finanziario e del benessere. Un potere economico che consentirebbe al sistema di ramificarsi in ogni settore della società riuscendo spesso, complice la disonestà di cattivi politici e infedeli appartenenti alle forze dell’ordine, ad avere agganci diretti con una certa parte delle istituzioni.
Il rione Traiano, Secondigliano, l’area orientale di Napoli e poi la provincia, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia: “supermarket” per l’acquisto di stupefacenti all’ingrosso e al dettaglio, con prezzi particolarmente competitivi tanto da attirare tossicofili e tossicodipendenti da tutto il territorio campano.
Secondo gli inquirenti negli anni sarebbe emerso un dato drammatico, ovvero la costante domanda di droga, mutando solo la tipologia della sostanza richiesta a seconda del periodo a cui ci si riferisce. Particolare raccapricciante che evidenzia il rapporto viscerale di intere generazioni con la droga: ancora vivi nei ricordi dei partenopei gli anni bui dell’eroina a Napoli, delle flotte di giovanissimi sbandati pronti a tutto pur di procurarsi i soldi per la maledetta dose.
Alfonso Maria Liguori