Quando si varca la soglia di un museo non si è soltanto di fronte ad una serie di nozioni nuove da apprendere e di opere da guardare, ma si dovrebbe avere la possibilità di compiere un percorso di trasformazione spirituale morale e sociale anche fermandosi di fronte ad una sola opera.
Secondo l’Istat, un italiano su cinque non ha mai visitato un museo, una mostra, ne tantomeno si è fermato dinanzi ad un’opera d’arte ammirandola nella sua bellezza. Colpa delle frette quotidiane, della società che ci costringe a non dedicare un minuto alla cura dello spirito.
Se la bellezza è così lontana da noi, a Striano è lei a venirci incontro. Come ben sappiamo, l’attesa dal medico è lunga e sofferente. Un frangente ideale però, per guardare un’opera d’arte, incuriosirsi, emozionarsi, curarsi e raccogliersi nel messaggio che trasmette.
E’ ciò che ha pensato il dottore Francesco Trippa, il medico di famiglia che ha decorato il suo ambulatorio strianese di traversa Serafino con le opere d’arte di Antonio Lanzetta.
“I pazienti in attesa della visita – spiega il medico – hanno la possibilità di ammirare la bellezza delle opere di Antonio Lanzetta e la magnificenza dei colori che la sua arte è capace di accoppiare in opere uniche nel loro genere”.
Si tratta dunque di un nuovo museo obbligatorio, un concetto concepito dal critico d’arte Achille Bonito Oliva e che lo stesso ha sviluppato nelle stazioni dell’arte della metropolitana di Napoli.
Infatti, il museo obbligatorio è tale perché investe spazi che entrano nel quotidiano del cittadino, che può godere obbligatoriamente di opere che lo accompagnano durante le sue azioni quotidiane.
“L’arte e la medicina si incontrano per alleviare e allietare le attese dell’umanità” continua il medico. L’ambulatorio diventa quindi un luogo dove riscoprire la funzione catartica dell’arte. Un’opera non viene guardata per ciò che trasmette ma per emozionare, crescere e spiegare.
Davvero lodevole e lungimirante l’iniziativa del medico e dell’artista strianese. Auguriamoci di trovare sempre più spazi idonei a cogliere la bellezza emozionando la vita quotidiana.
Raffaele Massa