Riapertura dell’Edenlandia: ancora fumata nera. A rischio i lavoratori

Oltre 50 persone dal 31 maggio, data in cui scadranno gli ammortizzatori sociali, saranno senza lavoro: scatta l'allarme

edenlandia Fumata nera per la riapertura del parco giochi Edenlandia a Napoli. Entro il 31 maggio 2017 la New Edenlandia avrebbe dovuto assumere i 53 dipendenti in cassa integrazione e procedere all’apertura del parco giochi. Purtroppo così non sarà.

Nelle ultime settimane si è assistito ad un scontro continuo tra la società che ha rilevato Edenlandia dal fallimento e la Mostra d’Oltremare. Gli imprenditori sostengono di non aver avuto le autorizzazioni necessarie, la Mostra che la New Edenlandia non ha mai presentato un piano industriale. Una brutta storia che presenta troppi punti poco chiari.




Una cosa è certa: Napoli dovrà aspettare ancora, e non si sa quanto, per riavere il suo parco divertimenti. C’è poi un altro aspetto della questione che investe direttamente i lavoratori che dal 31 maggio, data in cui scadranno gli ammortizzatori sociali, saranno senza lavoro.

Edenlandia: una vicenda dai contorni poco chiari

Una vicenda che col passare del tempo assume sempre più i connotati di farsa: proclami pubblicitari sull’imminente riapertura di un parco giochi che è stato un mito per intere generazioni partenopee puntualmente poi smentiti in un valzer di accuse e mezze verità che alla fine, a meno di un miracolo last minute, altro effetto non sortiranno che di creare ulteriori disoccupati.

Francamente non comprendiamo l’atteggiamento delle istituzioni e in particolare del Comune di Napoli che avrebbe dovuto esercitare ben altre pressioni perché da un lato l’Edenlandia fosse monitorata adeguatamente sotto il profilo burocratico (permessi, idoneità delle giostre, collaudi, ecc.) e dall’altro si tutelassero operatori che fino all’ultimo, a questo punto, sarebbero stati illusi da non si capisce bene quale strana strategia politico – imprenditoriale.

E’ evidente che qualcuno si è sentito escluso dal progetto facendo poi ostruzionismo, così come pessima è sempre apparsa la comunicazione tra New Edenlandia e Mostra d’Oltremare. Si spera in un intervento diretto del primo cittadino Luigi de Magistris per quanto meno tentare una mediazione costruttiva tra le parti e salvare posti di lavoro in un momento già drammatico sul fronte occupazionale quale quello attraversato dal Paese.

Della serie: i politici pensassero alle famiglie dei dipendenti dell’Edenlandia e a non scippare a Napoli un altro pezzo di storia moderna.

Alfonso Maria Liguori

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