Marigliano, pizzo a un imprenditore: in manette 4 persone del clan Capasso-Castaldo. I carabinieri della stazione di Marigliano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Dda di Napoli nei confronti di 4 soggetti del luogo, tutti ritenuti contigui al gruppo camorristico Capasso-Castaldo operante nel controllo degli affari illeciti a Marigliano.
Sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata da finalità mafiose in concorso. I carabinieri hanno indagato in merito a numerosi episodi di estorsione commessi ai danni di un imprenditore mariglianese.
Dopo le formalità di rito gli arrestati sono stati tradotti nel carcere di Secondigliano. Inoltre i militari hanno tratto in arresto anche una quinta persona ritenuta responsabile di estorsione aggravata da finalità mafiose commessa ai danni dello stesso imprenditore: è un 28enne di Brusciano.
A Marigliano proseguono le indagini su altri casi di racket
Non si attenua l’opera di bonifica territoriale fortemente voluta dalla Procura di Napoli e dalle forze dell’ordine in merito all’odiosa piaga del racket: un fenomeno molto diffuso in città e nell’hinterland dal potere distruttivo rilevante.
Anni di onesti sacrifici distrutti in poco tempo da camorristi senza scrupoli, gente pronta a tutto pur ottenere il proprio meschino tornaconto alle spalle degli onesti contribuenti. Il fatto che nonostante l’inasprimento delle pene per il reato di estorsione e i continui arresti il “pizzo” continui sinistro a soffocare commercianti e imprenditori è indicativo del numero di malavitosi che mangia di questo pane.
Un esercito di incivili, spesso fanatici e cocainomani, privi di qualsiasi principio morale, abili a lusingare i giovani con il miraggio di vite faraoniche che invece terminano fino troppo presto in una cella o in un mare di sangue sull’asfalto.
Alfonso Maria Liguori