Marigliano, pizzo a un imprenditore: in manette 4 persone del clan Capasso-Castaldo

I militari hanno tratto in arresto anche una quinta persona ritenuta responsabile di estorsione aggravata

pizzo mariglianoMarigliano, pizzo a un imprenditore: in manette 4 persone del clan Capasso-Castaldo. I carabinieri della stazione di Marigliano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Dda di Napoli nei confronti di 4 soggetti del luogo, tutti ritenuti contigui al gruppo camorristico Capasso-Castaldo operante nel controllo degli affari illeciti a Marigliano.




Sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata da finalità mafiose in concorso. I carabinieri hanno indagato in merito a numerosi episodi di estorsione commessi ai danni di un imprenditore mariglianese.

Dopo le formalità di rito gli arrestati sono stati tradotti nel carcere di Secondigliano. Inoltre i militari hanno tratto in arresto anche una quinta persona ritenuta responsabile di estorsione aggravata da finalità mafiose commessa ai danni dello stesso imprenditore: è un 28enne di Brusciano.

A Marigliano proseguono le indagini su altri casi di racket

Non si attenua l’opera di bonifica territoriale fortemente voluta dalla Procura di Napoli e dalle forze dell’ordine in merito all’odiosa piaga del racket: un fenomeno molto diffuso in città e nell’hinterland dal potere distruttivo rilevante.

Anni di onesti sacrifici distrutti in poco tempo da camorristi senza scrupoli, gente pronta a tutto pur ottenere il proprio meschino tornaconto alle spalle degli onesti contribuenti. Il fatto che nonostante l’inasprimento delle pene per il reato di estorsione e i continui arresti il “pizzo” continui sinistro a soffocare commercianti e imprenditori è indicativo del numero di malavitosi che mangia di questo pane.

Un esercito di incivili, spesso fanatici e cocainomani, privi di qualsiasi principio morale, abili a lusingare i giovani con il miraggio di vite faraoniche che invece terminano fino troppo presto in una cella o in un mare di sangue sull’asfalto.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.