Un 35enne napoletano, originario di Fuorigrotta, è stato gambizzato ieri sera in piazzale Tecchio ed è ora ricoverato nel vicino ospedale San Paolo. L’uomo, G.M., è stato colpito da un proiettile alla gamba sinistra e non sarebbe in pericolo di la vita.
Dai primi accertamenti sanitari in corso il colpo non sarebbe rimasto conficcato nell’arto che presenta sia il foro di entrata che quello dell’uscita del bossolo. Sull’episodio, accaduto intorno alle 18,00 di ieri, sono in corso le indagini della Polizia di Stato.
Gli investigatori starebbero visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona per ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato e risalire all’identità dei responsabili. Due le piste al momento seguite dagli inquirenti: una porterebbe ad un avvertimento, chiara l’intenzione dei sicari di ferire ma non uccidere l’uomo, messo in essere da clan attivi nella zona nei confronti del G.M. forse per uno sgarro commesso all’interno del sistema e l’altra ad un’azione offensiva di gruppi criminali provenienti da zone limitrofe determinati ad espandere il proprio raggio d’azione a Fuorigrotta.
I continui blitz al Rione Traiano, i sequestri e gli arresti eccellenti compiuti dalle forze dell’ordine negli ultimi mesi potrebbero aver compromesso equilibri di mala e dato il via a mire espansionistiche di baby gang pronte a tutto pur di controllare le piazze di spaccio e il racket. Il business della droga: un commercio illecito che a Fuorigrotta muoverebbe cifre da capogiro coinvolgendo insospettabili studenti, professionisti, imprenditori, anziani e persino diversamente abili.
Radio mala parlerebbe di portatori di handicap usati come corrieri dalla camorra (droga nascosta nei tubolari delle sedie a rotelle avvolta in sostanze che confonderebbero i cani in caso di controllo con unità cinofile). La gente ormai, lo ribadiremo sempre perché corrisponde a drammatica realtà, vive nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, ostaggio di una criminalità in grado di colpire ovunque e chiunque in città e nell’hinterland.
Alfonso Maria Liguori