Ballottaggio a Torre Annunziata, sfida Alfieri – Ascione tra inchieste e rischio brogli

Elezioni tutt’altro che tranquille. Monitorata dalla commissione antimafia, la città oplontina è assediata dalle forze dell’ordine; al lavoro anche gli uomini della Digos.

Sono 4,3 milioni gli italiani chiamati al voto in 111 comuni per il turno di ballottaggio dove non è stato eletto il sindaco al primo turno. Si vota dalle 7 alle 23.
A Torre Annunziata si contendono la poltrona di primo cittadino Ciro Alfieri, sostenuto dalla coalizione di moderati, e Vincenzo Ascione, appoggiato del centrosinistra.
L’11 giugno il candidato democrat è risultato in vantaggio con il 49,53% dei voti, mentre Alfieri si è fermato al 39,11%.
Alle 12 sono stati diffusi i primi dati sull’affluenza. Il dato nazionale si è attestato al 14.90%, quasi quattro punti in meno rispetto alla tornata precedente. Più basso in Campania con il 13,12%, ma il crollo è evidente a Torre Annunziata con appena il 10,81% dei votanti a mezzogiorno, mentre ala stessa ora del primo turno il 18,42% degli aventi diritto già si era recato alle urne.
Elezioni tutt’altro che tranquille. Monitorata dalla commissione antimafia, la città oplontina è assediata dalle forze dell’ordine; al lavoro anche gli uomini della Digos. Nella sezione 21, presso l’istituto Cesaro, un uomo è stato sorpreso mentre scattava una foto all’interno della cabina. Identificato dalla polizia di stato, rischia la denuncia.
Non solo. Sono finite nel mirino della procura 23 persone. Le indagini sarebbero partite in seguito alle segnalazioni di un consigliere uscente che avrebbe evidenziato una serie di anomalie nei giorni precedenti l’election day.
Gli inquirenti avrebbero acquisito anche intercettazioni e altro materiale molto compromettente per gli indagati, di cui tre sono stati eletti. Si profila un’inchiesta per voto di scambio che coinvolgerebbe soggetti candidati, ma anche militanti e sponsor.

Roberta Miele

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