Sono rientrate nelle loro case 14 delle 16 famiglie sfollate in seguito al crollo della palazzina a Torre Annunziata. Venerdì 21 luglio, i periti nominati dalla procura oplontina, Nicola Augenti, Andrea Prota e Alberto Coppola, accompagnati dai magistrati, hanno eseguito la prima perizia dell’area.
Dopo aver visionato l’ala crollata dell’edificio di Rampa Nunziante, il pool di tecnici, insieme al procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, ai sostituti Andreana Ambrosino e Silvio Pavia, ha verificato la parte rimasta in piedi. C’è ancora il rischio di cedimenti. Il comune di Torre Annunziata nominerà la ditta per la messa in sicurezza del fabbricato; quest’ultima dovrà procedere in coordinazione con la procura e i tecnici. Solo in seguito a tali interventi saranno possibili altre perizie.
L’ingegner Augenti ha anche effettuato il controllo dell’edificio adiacente a quello ceduto. La mattina del 7 luglio, l’intero palazzo venne sgomberato. Nei giorni scorsi gli sfollati avevano protestato poiché l’accesso alla zona era stato completamente bloccato, impedendo di raggiungere gli appartamenti anche solo per pochi minuti.
Il 90% del fabbricato è stato dichiarato agibile, eccetto per due immobili, al primo e al sesto piano, che richiedono alcuni lavori; uno, in particolare, ha un’intercapedine sfondata.
Intanto, prosegue la costruzione della scala in metallo che, da lunedì, consentirà il passaggio pedonale sulla Rampa. Dal giorno della tragedia l’unico punto di accesso al mare per i pedoni è villa Parnaso, la cui apertura è stata prolungata dalle 8 alle 24.
Ernesto Limito