Saltano gli equilibri di camorra a Napoli: lotta a tutto campo per il controllo degli affari illeciti in città e nell’hinterland

militari a Piazza Garibaldi Napoli

Sono lontani i tempi in cui la cosiddetta Nuova Famiglia, associazione camorristica che univa potenti clan partenopei e del vesuviano, vincente sulla NCO di Raffaele Cutolo ,regnava sovrana sul contrabbando, sullo sfruttamento della prostituzione, sull’usura e sul traffico di stupefacenti. Oggi nel cuore storico  di Napoli, nella centralissima Forcella, una volta roccaforte  del  clan  Giuliano, retto dall’ex boss oggi pentito Luigi alias “o’re”, si combatte vicolo per vicolo una guerra tra baby gang composte da criminali poco più che adolescenti pronti a tutto pur di controllare il racket e le piazze di spaccio.

polizia droga basso quartieriL’approssimazione evidenziata dagli investigatori negli ultimi agguati di camorra e le plateali stese testimoniano il livello basso di teppistelli “promossi improvvisamente” al rango di camorristi dalle assenze prolungate dei vecchi capi che progressivamente hanno creato vuoti all’interno del sistema storico di Napoli.

Complice la mancanza di scolarizzazione, l’inoccupazione e la dispersione sociale la camorra continua a reclutare giovanissimi sbandati che per poche centinaia di euro, un’auto o una moto finiscono troppo presto i propri giorni riversi in un mare di sangue sull’asfalto o in carcere.

suk piazza garibaldiBasta osservare lo sfacelo che umilia Piazza Garibaldi e le traverse adiacenti per comprendere il livello di abbandono delle istituzioni nel centro storico di Napoli.

Parliamo di orde di extracomunitari perennemente in stato di ebrezza che urinano indisturbati nei pressi della stazione centrale  scambiando ex distributori di benzina abbandonati per bagni pubblici, infastidendo i passanti e scatenando spesso violente risse per futili motivi.

militari esercito stazione centrale piazza garibaldiNon basta impiegare l’esercito, riempire il posto di unità di polizia e “falchi” (poliziotti in moto in borghese) per risolvere il problema: occorre innanzitutto avviare politiche serie di prevenzione, creare occupazione e fare ordine tra i troppi stranieri irregolari che ormai copiosi popolano una delle zone più caratteristiche di Napoli.

Sì alla solidarietà, alla tolleranza ma a certe condizioni che tutelino innanzitutto la dignità dello stesso extracomunitario.  Della serie: Napoli implode sotto il peso di decenni di mal governo e scarso amore da parte di chi ha avuto l’onore di amministrare la capitale del Mediterraneo.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteLa fatturazione elettronica può far bene all’Italia
SuccessivoTutto pronto per l’avvio del nuovo anno scolastico a Boscoreale
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.