“E’ giunto il momento di lasciare spazio alla verità ed al lavoro della magistratura”. Con questo post sui social network Romina Stilo, già vice di Ciro Borriello, sindaco dimissionario ed arrestato di Torre del Greco, nonché reggente per qualche giorno delle sorti della città del corallo, annuncia le sue dimissioni.
E ora è sempre più vicino il commissariamento e la chiamata alle urne per i cittadini torresi.
Dopo l’arresto di Borriello per le tangenti sulla “monnezza”, oggi a formalizzare le dimissioni, oltre alla sua erede politica, anche altri quattro assessori e due consiglieri comunali. In totale sono nove i rappresentanti dei cittadini ad aver lasciato Palazzo Baronale.
Con la Stilo hanno protocollato le dimissioni gli assessori Gerardo Mazzeo, responsabile del verde pubblico, Anita Di Donna titolare di Lavori Pubblici e Luigi Mele, delegato all’Urbanistica. I consiglieri che hanno lasciato sono Annalaura Guarino, eletta con la civica Borriello Sindaco ma all’opposizione per divergenze proprio con il primo cittadino, e Stefano Abilitato esponente di Forza Italia.
“Apprendiamo con soddisfazione che il buon senso è prevalso e il Vice Sindaco con altri Assessori abbia rassegnato le dimissioni”. Così, con una nota stampa il Gruppo Consiliare del Pd di Torre del Greco commenta le dimissioni della vice Borriello. Il comunicato continua: “Con stupore prendiamo atto che altri restano ancora avvinghiati alla poltrona in attesa non si sa di cosa. Mettete fine a questo indecoroso spettacolo e scrivete, per una volta una pagina di dignità: DIMISSIONI! Adesso o, mai più”.
Oggi, ad intervenire sull’arresto di Ciro Borriello, anche il senatore, oggi di ALA, Ciro Falanga: “La vicenda del sindaco Borriello fa ritornare centrale il tema della misura cautelare. Occorre interrogarsi sulla necessità della detenzione inframuraria ancora nella fase delle indagini e chiedersi se una misura alternativa, come la detenzione domiciliare, possa assicurare quelle esigenze cautelari finalizzate a evitare che il reato venga reiterato, ovvero a fare in modo che non si rischi possa esserci attività di inquinamento delle prove.
Si legge che Borriello – aggiunge il senatore – si sia dimesso dalla carica di sindaco, sicché ne consegue logicamente che egli non possa reiterare il reato per il quale è accusato. Sono però certo che l’attenta magistratura, sia torrese che napoletana, adotterà i provvedimenti più giusti e corretti nella tutela degli interessi dello Stato e nel rispetto delle garanzie dell’indagato, non ancora definitivamente condannato”.
Parole, tra le righe, di conforto per l’ex sindaco di Torre del Greco, parole che pur restando nell’ambito di un ragionamento generale, auspicano una sistemazione meno gravosa del carcere per Borriello. Non c’è da stupirsi più di tanto che il senatore ex Forza Italia si schieri, in un certo senso, al capezzale del primo indagato di quest’ultimo scandalo nell’amministrazione pubblica, i rapporti tra il senatore e l’ex sindaco del resto sono stati sempre buoni a quanto è dato sapere. Non più di quattro, cinque anni fa, fu proprio Borriello a volere il suo omonimo Falanga, non ancora senatore, quale manager del comune, incarico di prestigio oltre che ben remunerato.
Ivan di Napoli