Napoli, baby gang scatenate a Fuorigrotta: rapine e aggressioni

Purtroppo sembra che molte aggressioni non vengano denunciate per omertà

Baby gang scatenate a Fuorigrotta: nei pressi di Piazzale Tecchio, a via Diocleziano e a Cavalleggeri soprattutto all’imbrunire e nel weekend sono sempre più numerosi i casi di aggressioni e rapine ai danni di adolescenti e anziani.

Semplice e spietata la tecnica usata dal branco: si avvicina la vittima, la si studia per capire che tipo di cellulare possieda o quanti soldi possa avere con se (l’abbigliamento griffato è un segnale classico per i rapinatori) e si passa all’azione per poi dileguarsi rapidamente.




Purtroppo sembra che molte aggressioni non vengano denunciate per omertà: l’impressione è che le vittime potrebbero aver riconosciuto tra i componenti delle baby gang qualche parente, figlio o nipote, di boss del posto. Da qui il timore di ritorsioni nel caso di riconoscimento dello stesso dinanzi alle forze dell’ordine.




Abbiamo intervistato numerose famiglie della zona e il commento è stato unanime: “Siamo in pena per i nostri ragazzi che di ritorno da scuola e nel weekend si imbattono frequentemente in teppisti senza scrupoli pronti a tutto pur di strappargli pochi spiccioli e il cellulare. Chiediamo un controllo della zona più minuzioso da parte delle forze dell’ordine con l’istituzione magari di servizi di ronda in borghese per cogliere in flagranza questi giovani delinquenti.




A complicare ulteriormente le cose le ultime fiction sulla camorra: i ragazzi sembrano voler emulare a tutti i costi le gesta criminali dei protagonisti fraintendendo completamente il messaggio che gli stessi prodotti televisivi avrebbero voluto lanciare. Ci auguriamo che le istituzioni si muovano in tempi utili: ci terrorizza l’idea di dover ancora una volta piangere sull’ennesima tragedia annunciata”.




Parole chiare e forti che dovrebbero scuotere la coscienza di chi governa a livello centrale e locale. E’ necessario mettere a punto contro misure straordinarie sul fronte della pubblica sicurezza nel rispetto del diritto alla qualità d’esistenza di migliaia di famiglie. Della serie: Napoli continua a subire l’assalto inarrestabile della camorra ad ogni livello.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.