Baby gang scatenate a Fuorigrotta: nei pressi di Piazzale Tecchio, a via Diocleziano e a Cavalleggeri soprattutto all’imbrunire e nel weekend sono sempre più numerosi i casi di aggressioni e rapine ai danni di adolescenti e anziani.
Semplice e spietata la tecnica usata dal branco: si avvicina la vittima, la si studia per capire che tipo di cellulare possieda o quanti soldi possa avere con se (l’abbigliamento griffato è un segnale classico per i rapinatori) e si passa all’azione per poi dileguarsi rapidamente.
Purtroppo sembra che molte aggressioni non vengano denunciate per omertà: l’impressione è che le vittime potrebbero aver riconosciuto tra i componenti delle baby gang qualche parente, figlio o nipote, di boss del posto. Da qui il timore di ritorsioni nel caso di riconoscimento dello stesso dinanzi alle forze dell’ordine.
Abbiamo intervistato numerose famiglie della zona e il commento è stato unanime: “Siamo in pena per i nostri ragazzi che di ritorno da scuola e nel weekend si imbattono frequentemente in teppisti senza scrupoli pronti a tutto pur di strappargli pochi spiccioli e il cellulare. Chiediamo un controllo della zona più minuzioso da parte delle forze dell’ordine con l’istituzione magari di servizi di ronda in borghese per cogliere in flagranza questi giovani delinquenti.
A complicare ulteriormente le cose le ultime fiction sulla camorra: i ragazzi sembrano voler emulare a tutti i costi le gesta criminali dei protagonisti fraintendendo completamente il messaggio che gli stessi prodotti televisivi avrebbero voluto lanciare. Ci auguriamo che le istituzioni si muovano in tempi utili: ci terrorizza l’idea di dover ancora una volta piangere sull’ennesima tragedia annunciata”.
Parole chiare e forti che dovrebbero scuotere la coscienza di chi governa a livello centrale e locale. E’ necessario mettere a punto contro misure straordinarie sul fronte della pubblica sicurezza nel rispetto del diritto alla qualità d’esistenza di migliaia di famiglie. Della serie: Napoli continua a subire l’assalto inarrestabile della camorra ad ogni livello.
Alfonso Maria Liguori