Cresce la tensione tra Cavalleggeri e Bagnoli: le imminenti scarcerazioni di pezzi da 90 della mala non farebbero presagire niente di buono sul fronte della pubblica sicurezza. Radio mala parlerebbe di possibile ripresa delle ostilità proprio in occasione delle festività natalizie, periodo dell’anno in cui l’odioso fenomeno del racket si ripresenta in tutta la sua devastante capacità distruttiva.
Da tempo ormai si mormorerebbe di un prossimo ritorno a casa del ras detenuto di Cavalleggeri Alessandro Giannelli: voci che si rincorrono con sempre maggiore frequenza e che potrebbero portare i fedelissimi del gruppo Giannelli (nessuna sentenza parla di clan) a tentare un’offensiva contro gli storici nemici D’Ausilio di Bagnoli.
Dopo l’arresto del boss latitante Felice D’Ausilio il clan storicamente attivo su Bagnoli avrebbe subito una battuta d’arresto che potrebbe favorire l’agguerrito seguito di Giannelli. Basta osservare l’espressione dei residenti per comprendere il livello di paura che soprattutto all’imbrunire si respira sul territorio: si temono stese e agguati messi in essere non da killer professionisti ma da giovanissimi e inesperti affiliati, il che la dice lunga sulle probabilità di mancare il bersaglio e mettere seriamente a repentaglio la vita dell’innocente passante di turno.
Francamente non vorremmo trovarci a commentare l’ennesima tragedia annunciata: le forze dell’ordine monitorizzano continuamente la zona al fine di prevenire o reprimere sul nascere qualsiasi ripresa delle ostilità tra i due sodalizi criminali. Ma Natale è ormai vicino e servono soldi per le famiglie dei detenuti e per gli stipendi degli affiliati: un mare di gente vive ancora di questo pane, al di fuori della legge nell’assurda convinzione che lo Stato sia solo un’entità astratta a beneficio di pochi eletti e non della povera gente.
In questa assurda logica la camorra sguazza e si ingrassa comprando per poche centinaia di euro la vita di giovani sbadati. In sintesi: tra Cavalleggeri e Bagnoli i tamburi di guerra del sistema potrebbero presto tornare a suonare melodie di morte.
Alfonso Maria Liguori