Sant’Antonio Abate, Donadio: “Su Puc improvvisazione e incompetenza”

La leader del gruppo "Oltre": "No a proposte al ribasso, serve un Piano di qualità"

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“L’Amministrazione comunale deve approvare e proporre alla cittadinanza il miglior Piano regolatore per Sant’Antonio Abate, non “un” Piano regolatore qualsiasi. Da consigliera comunale, nella passata consiliatura, lanciai un allarme sulla incapacità politica e tecnica, da parte del sindaco e della sua squadra, di portare avanti un progetto valido. Purtroppo, noto che, malgrado gli anni che passano, la situazione non è affatto migliorata”. A dirlo è l’ex consigliera comunale di Sant’Antonio Abate e leader del gruppo «Oltre», Donatella Donadio.

“All’epoca, mi astenni dal votare in Aula un Puc che non mi convinceva, e che infatti fu bocciato dalla Provincia, avendo riscontrato peraltro l’omissione di alcuni passaggi e procedure previste dalle norme – aggiunge –. Ora, la questione non è più procedimentale ma di contenuti come pure sostiene l’ex assessore delegato, Bruno Mercurio”.

“Il Puc non si può cancellare”

“Il Puc non è la classica delibera di giunta che si può cancellare e riscrivere, e modificare in corso d’opera, se risulta insoddisfacente nei risultati – continua la Donadio – ma è il principale strumento di pianificazione urbanistica e industriale del territorio. Ciò significa che è il provvedimento da cui dipende lo sviluppo di tutta la città e, quindi, la vita dei suoi cittadini”.

“Personalmente, non mi interessano i giochi di potere e le pressioni che si scatenano attorno alle manovre di redazione del Puc – ha concluso – ma mi interessa che non si chiuda, in fretta, l’istruttoria pur di portare a casa il risultato. Varone è il sindaco di oggi, ma non può ipotecare il futuro della città e delle generazioni a venire per le sue mancanze”.

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