Colpi d’arma da fuoco nella notte a Ponticelli: stesa o intimidazione?

Si tratterebbe di atti dimostrativi compiuti da giovinastri che orbiterebbero in ambienti vicini al crimine organizzato

Colpi di pistola, almeno 2, sarebbero stati esplosi la notte scorsa in via Argine a Ponticelli. Secondo una prima ricostruzione fornita dagli inquirenti un gruppo di giovani a bordo di scooter avrebbero esploso una serie di colpi d’ arma da fuoco a scopo probabilmente dimostrativo. Potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio nei confronti di qualche esponente di spicco di clan operanti nella zona, di una cosiddetta stesa.




Gli 007 della polizia sembrerebbero in merito però procedere con cautela : non è sempre facile comprendere il reale movente di episodi del genere che in alcuni casi non avrebbero nulla a che fare con il sistema ne con i contrasti in seno alla camorra che conta. Si tratterebbe di atti dimostrativi compiuti da giovinastri che orbiterebbero in ambienti vicini al crimine organizzato pur tuttavia rimanendo estranei a qualsiasi forma di affiliazione.

Sullo stile di note fiction a tema sbandati ,provenienti da realtà ghetto dove le istituzioni ad oggi faticherebbero ad imporsi, sognerebbero scalate lampo all’interno dell’universo criminale : un iter oltremodo violento che gli consentirebbe però di condurre una vita agiata, di possedere quanto hanno sempre desiderato e soprattutto di contare in contesti dove ci si sente “nessuno” per l’intera esistenza. Questo il miserabile risultato di politiche inefficaci che non hanno mai provveduto a garantire adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione in quartieri bunker dove a comandare è la cinica logica della camorra.




Ormai non si contano le emergenze che rischiano di fare implodere vergognosamente Napoli e l’hinterland partenopeo : eppure si parla spesso della città e della provincia distaccandosi da realtà bene evidenziate in serie televisive e film che , almeno sulla carta, vorrebbero lanciare un messaggio positivo ai giovani mostrando l’orrenda fine di chi vive di camorra e che invece finiscono con il sortire esattamente l’effetto contrario.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.