L’arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio culturale dell’Umanità Unesco

Dopo 8 anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, voto unanime del Comitato di governo dell'Unesco per l'unica candidatura italiana

“L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco”. Lo annuncia il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina su Twitter. “Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo”, sottolinea. Dopo 8 anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco per l’unica candidatura italiana, riconoscendo che la creatività alimentare della comunità napoletana è unica al mondo.




Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e Campania, membro della giunta nazionale esulta per l’assegnazione della dicitura “patrimonio immateriale dell’Unesco” all’arte del pizzaiolo napoletano. Confesercenti ha partecipato alla battaglia affiancando Fondazione Univerde e Pecorario Scanio sin dal 2015 con iniziative, raccolta di firme e incontri stampa. « E’ la vittoria del fare – afferma Vincenzo Schiavo – , è il successo del fare impresa in modo sano a Napoli e in Campania. Con questo riconoscimento si aprono nuove e ulteriori opportunità per la pizza e per i pizzaioli partenopei.

Non dimentichiamo, infatti, che la pizza produce un volume d’affari di oltre 12 miliardi di euro con circa 200 mila addetti e oltre 50.000 esercizi tra pizzerie, ristoranti e pizzerie a taglio o da asporto. E’ un motivo di orgoglio per un’eccellenza napoletana e italiana, la vera differenza è che è riconosciuta l’arte del realizzare la pizza con la nostra ricetta tradizionale. Confesercenti ha lavorato per oltre 3 anni insieme ad Alfonso Pecoraro Scanio per questa vittoria ed esultiamo con lui. Il secondo passo – conclude il presidente Schiavo – sarà quello di creare un marchio napoletano, per creare una scuola e una formazione mondiali di pizza”.



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