Torre Annunziata, né scuole né manifesti: il sindaco Ascione dimentica il triangolare contro la camorra

Il primo cittadino non ha fatto affiggere alcun manifesto, né avvisato gli istituti scolastici del territorio né fatto pubblicare alcuna nota sul sito del Comune per richiamare l’attenzionesul triangolare di calcio previsto per stamattina allo stadio “Giraud”

Carmela Sermino torre annunziata“Questa è per me una grande delusione, la riprova di come alla fine resti scarsa l’attenzione verso i familiari delle vittime innocenti di camorra”. Così Carmela Sermino nei confronti del sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione dopo aver appreso che il primo cittadino oplontino non ha fatto affiggere alcun manifesto pubblico, né avvisato gli istituti scolastici del territorio né fatto pubblicare alcuna nota sul sito del Comune per richiamare l’attenzione della gente sul triangolare di calcio previsto per stamattina allo Stadio “Giraud”, animato dalle formazioni del Savoia, dell’Afro Napoli e dell’Ordine dei Giornalisti, in occasione del decennale della morte di Giuseppe Veropalumbo, carrozziere oplontino ucciso da un proiettile vagante la sera del 31 dicembre 2007 (ad oggi resta sconosciuto il responsabile) mentre si trovava seduto a tavola di casa sua per festeggiare il capodanno in famiglia.




“Non servono parole – ha precisato Sermino – a chi come me combatte già una battaglia con la giustizia per il riconoscimento di uno status di familiari di vittime innocenti di camorra ad oggi ancora incredibilmente negato. A nome delle tante famiglie che come la mia si sono state colpite da una tragedia che in molti casi ne ha minato la stessa sopravvivenza chiedo rispetto e considerazione concrete da parte delle istituzioni, soprattutto quando le stesse sono state per tempo portate a conoscenza di un evento che fa onore alla città.

Torre Annunziata è popolata principalmente da persone per bene: questo il significato di una manifestazione che si prefiggeva di raggiungere tutte le fasce della comunità a partire dalle scuole e che invece rischia di essere fortemente ridimensionata nei contenuti dalla sufficienza dell’amministrazione comunale. Mio marito Peppe oltre ad essere un cittadino onesto era un figlio di questa città.




Se siamo contro la camorra, conto i costumi mafiosi dobbiamo gridare sempre e ovunque il nostro slogan “Non siamo come voi”, mostrando in prima linea coraggio e determinazione in una pacifica lotta al malaffare che dovrebbe vederci sempre profondamente uniti”. Forte il rammarico della Sermino che al di la di quelle che a questo punto, ovviamente, saranno le giustificazioni dell’amministrazione comunale torrese dovrebbe far seriamente riflettere ogni onesto contribuente oplontino.

Sembra strano infatti che il primo cittadino Ascione presente all’inaugurazione della sede dell’Associazione “Giuseppe Veropalumbo”, istituita in un bene confiscato ai clan, sabato scorso abbia poi preso sotto gamba una manifestazione che inorgoglisce gli onesti cittadini nel ricordo non solo di Giuseppe Veropalumbo ma di tutte le vittime innocenti di camorra. Della serie: più fatti e meno chiacchiere in difesa delle legalità e dei più deboli.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.