L’attività di prevenzione, effettuate nei mesi passati,
ha comunque portato i suoi frutti, tantè che poche sono state le irregolarità contestate dai militari, a riprova del proficuo e costante impegno di vigilanza del territorio. Di contro, anche quest’anno, si è proceduto a sequestrare quasi un quintale di datteri di mare, specie di molluschi di cui è vietata la cattura e la detenzione e che forse, proprio per il gusto del proibito che rappresentano, sempre più appetibili nel mercato nero.
Ai soggetti deferiti alla locale Autorità Giudiziaria, sono stati contestati una serie di reati tra cui spicca la ricettazione ed il danneggiamento ambientale. Il Comandante Guglielmo Cassone ha colto l’occasione per dichiarare che il danno ambientale alla costa derivato dalla pesca di questi datteri è enorme e si ripercuote non solo sul delicato ecosistema marino, ma anche sulla bellezza delle nostre coste e dei nostri fondali.
I “consumatori” di datteri marini dovrebbero essere coscienti della gravità della loro azione e del fatto che oltre a pagare prezzi incredibilmente elevati i datteri (probabilmente oltre i 100 euro al Kg), si corrono pericoli di pesanti sanzioni e si
concorre a distruggere il nostro ambiente.