Torna in consiglio comunale, il prossimo 28 dicembre, la questione della pubblica illuminazione a Striano. Torna come prima, “calata dall’alto”.
Beh, è proprio così. Nel consiglio comunale del 28 luglio 2017 era stata portata in consiglio la proposta di progetto di finanza per il rifacimento dell’intero impianto di pubblica illuminazione.
Il progetto prevede l’introduzione della “illuminazione a Led ad alta efficienza, un sistema di telecontrollo e telegestione punto-punto H24 wireless, che consente la dimmerazione di ogni singolo punto luce e il controllo dei consumi con la messa a norma degli impianti“.
Questo quanto riportato nella proposta di delibera presentata in consiglio nella scorsa estate. Il progetto però vincola il comune nei confronti del privato per ben 18 anni e se partirà il 2018 durerà almeno sino al 2036.
Non presenta servizi aggiuntivi, così come fatto in altri comuni dove per tali bandi è stato imposto al privato di realizzare un servizio di ricarica delle auto elettriche, il servizio di illuminazione natalizia, il servizio di illuminazione artistica e monumentale per il centro storico.
Un progetto di tale portata, vincolante per 18 anni, povero nei suoi contenuti almeno per adesso, è da condividere con la cittadinanza. Un incontro pubblico sul tema non avrebbe fatto male a nessuno.
Il confronto è sempre una delle prime soluzioni ai grandi problemi della cosa pubblica. A Striano la pubblica illuminazione è un argomento caro ai cittadini poiché stanno subendo disservizi di numerosi anni per via della vetustà dell’impianto.
Vista l’importanza non solo economica, la complessità dell’argomento, non è possibile portare al vaglio del consiglio comunale una proposta di tale portata senza una condivisione ed un confronto politico con gli altri gruppi consiliari, oltre che con i cittadini.
D’Andrea: questo progetto di pubblica illuminazione ha il mio voto contrario.
A tal proposito abbiamo fatto intervenire il consigliere comunale d’opposizione Francesco D’Andrea. “Per adesso – afferma il consigliere – il progetto ha la mia opposizione. Credo che il progetto di finanza sia una delle soluzioni migliori al problema cittadino, ma per come è stata strutturata e per come è stata imposta non merita di essere approvata. Non è stata mai convocata alcuna commissione consiliare. Questo argomento fu rinviato nel mese di luglio proprio perché non c’era stato alcun confronto politico, ed oggi dopo ben 5 mesi esatti tutto è rimasto uguale, stesso progetto, stessa modalità.
L’unica differenza è che a proporlo stavolta è il pseudo-assessore ai lavori pubblici, forse proprio per questo accettò di rinviarlo allora il progetto perché la proposta di soluzione non era partita da lui. Non credo che non ci sia stato tempo in cinque mesi per informare del suo operato in merito all’appalto: cosa segretissima. Ha pensato di convocare solamente una riunione dei capigruppo per informare di aver già deciso tutto, solo qualche giorno prima del consiglio comunale.
Questi personaggi stanno continuano ad usare la cosa pubblica come se fosse una cosa privata e a proprio uso e consumo. Non hanno dato possibilità alla minoranza, che tra l’altro rappresenta la maggioranza dei cittadini, di avere a disposizione materiale né tantomeno hanno consentito di conoscere a fondo la proposta di project financing presentata.
Questa – continua D’Andrea – permette di inserire il progetto nel piano triennale delle opere pubbliche, vincolando pesantemente le future amministrazioni. A mio parere il progetto deve avere una durata non superiore a 10 anni. Il promotore del progetto – in questo caso Enel Sole srl – deve essere individuato a mezzo procedura di evidenza pubblica, attraverso uno studio di fattibilità che tenga conto delle migliori condizioni per l’ente e una durata massima di concessione pari a 10 anni“.
Una proposta di delibera per nominare Enel Sole s.r.l. promotore del bando
Il testo che sarà portato in aula a palazzo Filippetto Marino il prossimo 28 dicembre 2017 riguarda appunto la nomina del promotore da affidare a Enel Sole srl. Non è chiaro ancora il ruolo del promotore in questo bando ma siamo sicuri che questo sarà il primo passo per indire una gara pubblica in cui parteciperà anche il promotore (Enel Sole).
E allora, che ruolo avrà la società nel bando? Per adesso si è occupata della progettazione e dopo l’approvazione del testo di cosa si occuperà? In cosa sarà “privilegiata”? Secondo la delibera dello scorso luglio: “l’amministrazione aggiudicatrice può invitare il proponente – o promotore – ad apportare le modifiche ritenute necessarie per la sua approvazione” e quindi per l’affidamento della gara.
“Mi chiedo – continua il consigliere D’Andrea – se all’interno del bando sia stata accertata la clausola che gli impianti restino di titolarità del Comune al termine del periodo di gestione e se è previsto un ampliamento degli impianti sempre con le più moderne tecnologie”.
Un altro dubbio, adesso, sorge circa le condizioni dell’impianto tra 18 anni. Se i lavori di rifacimento termineranno tra un anno, tra 17 anni avremo di nuovo un impianto vecchio, o comunque “adulto” tra le mani, su cui si ha la necessità di intervenire nuovamente e che avremmo da poco “finito di pagare”.
“La comunità subisce scelte sbagliate di una maggioranza occupata”
Conclude D’Andrea: “forse a noi strianesi tutto questo non ci è consentito sapere perché il padre padrone ed insaziabile ha già deciso. Striano è amministrata da persone che sanno arrecare danno alla comunità, che può solo passivamente subire le scelte sbagliate di una maggioranza occupata solo a sistemare le proprie poltrone e i propri interessi politici di bottega.
Il sindaco prenda atto di come stanno operando i suoi componenti dell’esecutivo e riporti Striano di nuovo libera dai pregiudizi, perché questi personaggi non meritano di sedere al posto dove stanno, né di occupare ruoli così importanti e delicati come quello di un assessore“.
Raffaele Massa