“Sono basito ed indignato per quanto successo nella nostra scuola” dichiara il sindaco di Santa Maria la Carità, Giosuè D’Amora, facendo esplicito riferimento agli atti perpetrati da mani indegne nell’Istituto Comprensivo “Ernesto Borrelli” nel corso della scorsa notte. Un furto che ha sottratto ventiquattro delle ventisette apparecchiature tecnologiche presenti nelle aule dell’ ala est ed ovest della scuola, necessarie per il corretto svolgimento delle attività didattiche.
“E’ un atto vergognoso e triste che danneggia, in primis, i nostri giovani studenti e poi l’immagine della cittadina sammaritana – continua sdegnato il primo cittadino –. Noi come amministrazione condanniamo fortemente tali episodi e ci stiamo già adoperando affinchè i piccoli utenti delle aule interessate possano essere nuovamente dotati delle attrezzature informatiche rubate”. Una minima fonte di sollievo è che non vi sono stati ingenti danni economici né altri atti di vandalismo ma resta in fase di accertamento la dinamica di quanto accaduto.
“Ringrazio fortemente tutte le Forze dell’Ordine accorse sul posto stamane, il Maggiore dei Carabinieri di Castellammare di Stabia, Donato Pontassuglia, il Comandante della stazione abatese, Vincenzo Sirico, il Comandante della Polizia municipale Mario Brizio, e i membri della Scientifica che con il loro operato e l’ausilio tecnico delle investigazioni ci aiuteranno a capire e a programmare gli interventi urgenti da mettere in atto sin da subito”.
Continuano le indagini
Intanto sono ancora in corso tutte le indagini utili per individuare i ladri e far si che venga fatta giustizia, al fine di garantire all’intera comunità sammaritana una sicurezza maggiore rispetto ad odiosi ed incomprensibili episodi di inciviltà. I ladri sarebbero entrati da una porta d’emergenza non collegata al sistema d’allarme e sono riusciti a portare via il tutto senza il minimo disturbo. Non sarebbero stati ripresi dalle telecamere a causa della mancanza del sistema di videosorveglianza non solo nella scuola ma anche in tutta la zona limitrofa. Si complicano, quindi, le indagini per i carabinieri.