Avvocato e titolare della cattedra di diritto internazionale presso l’università privata Link Campus, Emilio di Marzio fa parte di quella schiera di quarantenni pronta a mettere al servizio della collettività la propria esperienza e le proprie competenze. Ventuno anni di militanza e attivismo politico, prima come consigliere comunale a Napoli (10 anni), poi diversi incarichi ricoperti nel Pd dove è stato responsabile enti locali per sei lunghi anni e, ultimamente anche una breve esperienza come portavoce del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Ventuno anni spesi sempre dalla stessa parte e rivendicati con orgoglio «per rispondere a quelli che pensano che il nuovismo basti a sé stesso. Sia una medaglia che da sola garantisca il lasciapassare in politica».
Emilio di Marzio, come giudica questa campagna elettorale?
Di certo ci troviamo difronte a una campagna elettorale diversa. Meno tempo a disposizione per presentare il programma ed incontrare i cittadini e un uso massiccio dei social che in un certo senso sono stati per la prima volta sdoganati costituendo un aspetto che ogni candidato deve ormai tenere nella giusta considerazione. Ma io non mi arrendo a questa idea. O meglio ho deciso di affiancare all’attività puramente mediatica, quella per così dire ‘classica’. Scarpe comode ai piedi e via a percorrere palmo per palmo tutto il territorio del mio collegio. Un modo per incontrare quante più persone è possibile, farmi conoscere e soprattutto capire quali sono le loro esigenze. Quali le emergenze di un territorio difficile ma che, secondo me, ha grandi potenzialità. Sfruttarle in maniera corretta significa assicurare a questa terra uno sviluppo solido e duraturo».
Un viaggio per riallacciare i fili con il popolo del Pd?
«Non solo. Un viaggio per raccontare l’idea di Paese che il mio partito ha dimostrato durante gli anni di governo. Anni difficili nei quali abbiamo però dimostrato una cosa. Che siamo capaci di realizzare quello che promettiamo. Che non ci fermiamo davanti alle difficoltà. Che abbiamo sfidato incrostature decennali per modernizzare un paese che chi aveva governato prima aveva lasciato alla canna del gas. E sarà la stessa cosa anche per il territorio che andrò a rappresentare in Parlamento. Competenza e serietà sono aspetti imprescindibili per sognare una svolta. Il collegio è vasto e composto da 50 comuni. Io ne sto visitando due al giorno e questo mi consentirà, entro la chiusura della campagna elettorale, di incontrare tutti gli elettori. Sento davvero molto questo tema. Da qui bisogna ripartire per creare le basi di un nuovo patto tra politica e territorio».
Di Marzio viene eletto alla Camera dei Deputati. Quali saranno le sue priorità di intervento?
Questo è un territorio vasto, complesso, ma molto interessante. Un collegio che comprende aree come quella del nolano e quello della penisola sorrentina, passando per il vesuviano e il territorio costiero. Quasi un milione di abitanti distribuiti in cinquanta comuni piccoli e medio grandi. È un’area dalle grandi opportunità. Penso al rilancio di Fincantieri attraverso interventi strutturali per la costruzione di navi di medio naviglio e del comparto termale a Castellammare. Al grande progetto Pompei. Penso alla battaglia che continuerò a portare avanti sulla balneabilità totale del litorale, una opportunità di sviluppo enorme. Lotta che ha già dato segnali importanti se si considera che circa il 90 per cento degli scarichi abusivi verrà chiuso entro qualche anno.
Che idea di sviluppo ha il Pd di questo territorio?
Uno sviluppo che tenga presente la vocazione stessa del territorio. Turismo, una nuova e seria politica industriale. Dobbiamo puntare a una distribuzione più equa della ricchezza. Questo significa che il nostro intervento sugli chalet dell’Acqua della Madonna e sulle Terme a Castellammare sarà incisivo. A partire dai bandi che non verranno calibrati su misura per le esigenze di qualcuno. Ma dovranno avere un respiro europeo così da assicurare il meglio. Le soluzioni più moderne ed efficaci. Respingendo clientele e garantendo trasparenza. Cose che, per la verità erano state avviate da un sindaco straordinario come Tony Pannullo. Un percorso che ora rischia di subire uno stop dopo la scelerata manovra di palazzo che ne ha decretato la fine dell’esperienza amministrativa. A Torre del Greco abbiamo la grande opportunità di tornare alla guida di una città così importante con Clelia Gorga e Loredana Raia. Valorizzare un’area dalla portata culturale enorme come quella del nolano sarà un’altra mia priorità. Sabato scorso ho partecipato all’inaugurazione del parco archeologico di Longola, la Venezia di 3500 anni fa. Mi sono emozionato per l’ennesima dimostrazione di quanto sia ricca la nostra terra. Non bisogna sprecare tanta abbondanza. Serve un Governo forte, responsabile e competente. Serve votare il Pd.
