Presunti abusi sessuli, il Vaticano riapre il caso di un sacerdote a Napoli

L'associazione 'La rete l'Abuso', che sostiene la presunta vittima, aveva parlato di "muro di gomma" da parte del Vaticano

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Il Vaticano riavvia il caso di presunti abusi commessi da un sacerdote a Ponticelli. La questione era ferma nella Congregazione della Dottrina della Fede, “ma in attesa di altri elementi di prova.” Così avrebbe dichiarato il direttore della sala stampa vaticana sottolineando nel contempo come la vicenda non fosse mai stata archiviata. Ad accusare don Silverio Mura è da anni Diego Esposito, che dice di essere stato vittima del sacerdote da adolescente (ora è quarantenne).




Esposito aveva scritto al Papa e anche cominciato uno sciopero della fame. L’associazione ‘La rete l’Abuso’, che sostiene la presunta vittima, aveva parlato di “muro di gomma” da parte del Vaticano. Invece il caso era sospeso in attesa di ulteriori verifiche relative alle accuse mosse da altre presunte vittime nei confronti dello stesso sacerdote. Come sempre su questioni di tale delicatezza occorre procedere con i piedi di piombo : massima fiducia nelle indagini del Vaticano così come indiscussa va la stima ai tanti ministri di Dio che con coraggio e autentica Fede svolgono la propria missione nelle comunità, in alcuni casi mettendo a repentaglio la propria stessa vita.

A nostro umile avviso generalizzare sarebbe disonesto e fuori luogo : chi ha sbagliato, chi si è macchiato di un crimine tanto orrendo quale quello di aver abusato di un minorenne sessualmente deve pagare senza alcuna attenuante. Bisogna però essere certi del responsabile e lasciare che gli organi preposti indaghino con serenità su casi che non danneggiano solo il mondo ecclesiastico ma l’intera società civile. L’idea che affidare un bambino nelle mani di un parroco con fiducia possa tramutarsi in una atroce trappola per il minore fa sinceramente rabbrividire. Siamo certi che anche nell’interesse del Vaticano sarà fatta piena luce su una brutta storia che vorremmo non aver dovuto narrare mai.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.