Torre Annunziata, c’è il ricorso: il Terzo Sistema è un clan di camorra oppure no?

In sintesi si tratterebbe ora di stabilire definitivamente se questo gruppo di giovani, estranei al sistema propriamente detto oplontino, e dedito al racket e allo spaccio di stupefacenti sia o meno da considerarsi un vero e proprio clan

Terremoto negli ambienti malavitosi di Torre Annunziata: secondo il ricorso presentato dall’avvocato Salvatore Irlando, difensore di Bruno Milite, personaggio legato al cosiddetto Terzo Sistema, non ci sarebbero gli estremi per considerare il precitato gruppo “clan camorristico”. In merito ora sarà la Cassazione a pronunciarsi. Una questione delicatissima che potrebbe notevolmente compromettere la posizione giuridica dei principali membri del Terzo Sistema, tra cui Domenico Perna, considerato fondatore del gruppo, Salvatore Orofino, Gennaro Pinto, Luigi Gallo e Vittorio Della Ragione.




In sintesi si tratterebbe ora di stabilire definitivamente se questo gruppo di giovani, estranei al sistema propriamente detto oplontino, e dedito al racket e allo spaccio di stupefacenti sia o meno da considerarsi un vero e proprio clan. Radio Mala mormorerebbe di accordi sottobanco e trattative tra il Terzo Sistema e gli storici sodalizi criminali torresi, nello specifico Gionta e Gallo –Cavalieri. I due potenti gruppi camorristici in conflitto da sempre potrebbero tentare infatti di assorbire il cosiddetto Terzo Sistema per aumentare notevolmente il potere offensivo sul territorio. Un’ipotesi che se confermata consentirebbe ad uno dei 2 schieramenti di sferrare un’offensiva definitiva ai rivali per il controllo assoluto dei traffici illeciti in città.




Lo spaccio di stupefacenti: questa la principale attività criminale dei clan oplontini che sarebbero particolarmente temuti dai gruppi malavitosi operanti in comuni limitrofi per la particolare ferocia del modus operandi. I presupposti quindi per l’inizio dell’ennesima mattanza di camorra ci darebbero tutti: in mezzo gli onesti cittadini timorosi di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Un concetto questo che ripeteremo all’infinito per sottolineare il livello dell’emergenza sicurezza raggiunto dalle comunità vesuviane.

Alfonso Maria Liguori



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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.