Il tutto per permettere all’uomo di accedere alle cure necessarie negate in carcere. Eccellente il nome in questione soprattutto per i trascorsi criminali familiari. Il super boss Francesco Gallo, padre appunto di Raffaele, con roccaforte nel rione Penniniello, sarebbe stato per lungo tempo reggente del clan Gallo-Cavalieri, un sodalizio criminale notoriamente attivo nello spaccio di stupefacenti e nel racket a Torre Annunziata. Tra l’altro a rendere ancora più popolare il camorrista oplontino la I serie della nota fiction a tema “Gomorra”, girata in parte proprio nella villa i Francesco Gallo poi confiscata dalla magistratura. Particolari che descrivono bene lo spessore malavitoso dei personaggi in questione dal forte ascendete su una parte dei giovani torresi e in conflitto da sempre con i veri padrini della mala torrese, i Gionta.
Gli uomini di Valentino Gionta, il capo mafia mai pentito , condannato per associazione camorristica, traffico di cocaina, corruzione (2 appalti di edilizia scolastica e rete fognante del Quadrilatero delle Carceri, rione di Torre Annunziata dove lo stesso Gionta abitava, per un giro di affari nel primo caso di 33 miliari di lire e nel secondo di 11 miliardi e 800 milioni), duplice omicidio, concorso in estorsione ai danni dei grossisti del mercato ittico di Torre Annunziata e voto di scambio. Gionta è detenuto dal 1985 nel carcere di Novara e dal 2007 sottoposto al 41 bis conseguentemente alla ripresa della faida a Torre Annunziata.
Alfonso Maria Liguori