L’inchiesta della Corte dei Conti è partita per accertare eventuali responsabilità da parte dei personaggi politici a capo della società che si occupava del servizio idrico. La colpa dell’ex sindaco di Castellammare fu quella di non controllare i bilanci di quest’ultima e di approvarli in consiglio comunale nonostante fossero costantemente in rosso.
L’Asam, di conseguenza, fino al 2014, ha accumulato debiti su debiti senza il minimo controllo del Comune. Ed è per questo che è stato maturato il danno erariale da 7 milioni di euro. E fu proprio nel 2014 che partì la messa in liquidazione della società che gestiva il servizio idrico e che fu voluta dal Comune di Castellammare e dalla Regione Campania. Per i magistrati della Corte dei Conti, l’amministrazione Vozza doveva fin da subito dismettere l’azienda ed evitare l’accumulo di debiti. I tre citati in giudizio potranno difendersi nella prima udienza fissata il 12 luglio.